Giainismo: differenze tra le versioni

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Vi sono poi atti entrati a far parte dei rituali, soprattutto in occasioni delle festività: formule di confessione, gesti delle mani e del corpo, richiamo dei voti etc. che si possono riassumere nei sei āvaśyaka: voto di evitare ogni atto riprovevole, lode dei ventiquattro [[Tirthamkara|Tīrthaṃkara]], onore al maestro, confessione, meditazione silenziosa ([[kāyotsarga]]), rinuncia a cibi e bevande non indispensabili.
 
Anche nel giainismo vengono praticati i sedici [[samskara|saṃskāra]], pratiche che scandiscono dal punto di vista sacro e rituale la vita del devoto induista.<ref>{{Cita libro|autore=Rajbali Pandey|titolo=Hindu Saṁskāras: Socio-religious Study of the Hindu Sacraments|anno=1969|editore=Motilal Banarsidass Publ|città=|pp=327|ISBN=978-81-208-0396-1}}</ref>
 
Sempre a somiglianza di altra pratica induista, quella del [[tilaka]], i gianisti si adornano la fronte disegnandoci un cuore (con pasta di sandalo).<ref>{{Cita web|url=http://www.guidaindia.com/index.php?option=com_content&id=261:tilak-sulla-fronte-degli-indiani&Itemid=60|titolo=Tilaka}}</ref>