Diocesi (impero romano): differenze tra le versioni

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Giustiniano apportò alcune modifiche al sistema provinciale che si discostarono dai principi di [[Diocleziano]] e che, secondo J.B. Bury, anticiparono la riforma dei [[thema|temi]]: queste riforme prevedevano infatti per determinate regioni dell'Impero l'accentramento del potere amministrativo e militare (che secondo Diocleziano dovevano rimanere separati) nelle mani di un'unica persona, la soppressione di alcuni vicari e l'accorpamento di province più piccole in province più grandi.<ref name=Bury339>{{cita|Bury|Vol. II, p. 339.}}</ref> Queste riforme risalgono agli anni [[535]] e [[536]] e sono motivate dal tentativo di porre fine ai conflitti tra autorità civile e autorità militare.<ref name=Bury339/>
[[File:Mosaic of Justinian I - Sant'Apoilinare Nuovo - Ravenna 2016.png|thumb|Mosaico della [[Basilica di Sant'Apollinare Nuovo]] raffigurante Giustiniano I.]]
[[Cipro]] e [[Rodi]], le [[Cicladi]], la [[Caria]], la [[Mesia]] e la [[Scizia]] vennero unite nella cosiddetta "Prefettura delle Isole" e posta sotto il comando di un ''quaestor exercitui'' residente a Odesso.<ref name=Bury340>{{cita|Bury|Vol. II, p. 340.}}</ref> Giustiniano, inoltre, elevò iil ''[[praeses]]'' della [[Fenicia Libanese]] al rango di ''spectabilis'' e iil ''praeses'' della [[Palestina Salutare]] a proconsoli[[proconsole]], il che illustra la volontà dell'Imperatore di incrementare i poteri delle autorità minori. Nello stesso tempo diminuì i poteri dei governatori più potenti, per esempio il [[Prefetto del pretorio d'Oriente]] e il [[comes Orientis|Conte d'Oriente]], quest'ultimo degradato a semplice governatore provinciale.<ref>{{cita|Bury|Vol. II, p. 339}}. Governava la ''Syria Prima''.</ref> Anche le [[Asia (diocesi)|diocesi di Asia]] e [[Ponto (diocesi)|Ponto]] vennero abolite, anche se quest'ultima, tredici anni dopo, venne ripristinata per gravi problemi interni.<ref name=Bury339-340>{{cita|Bury|Vol. II, pp. 339-340.}}</ref> I vicari di queste due diocesi divennero, con il titolo di ''Comes Iustinianus'' e con poteri sia civili che militari, governatori rispettivamente delle province di Frigia Pacatiana e Galazia Prima.<ref name=Bury339-340/> Quando la diocesi del Ponto venne ripristinata, il vicario ottenne poteri anche militari, per poter contrastare meglio i banditi che infestavano la regione.<ref name=Bury340/>
 
Giustiniano abolì inoltre il titolo di vicario di Tracia e di vicario delle Lunghe Mura, affidando l'amministrazione della [[Tracia (diocesi)|diocesi di Tracia]] al ''Praetor Iustinianus'' di Tracia.<ref name=Bury340/> In [[Egitto (diocesi)|Egitto]], ritenendo troppo gravoso per un solo uomo il governo della diocesi egiziana, limitò l'autorità del ''Prefetto Augusteo'' (il vicario d'Egitto) alle sole province di Alessandria e di ''Aegyptus I'' e ''II'' con il titolo di ''[[duce (storia romana)|dux]]'' e con autorità sia civile che militare.<ref name=Bury342>{{cita|Bury|Vol. II, p. 342.}}</ref> Le province della Tebaide vennero invece affidate al ''dux'' di Tebaide mentre le due Libie vennero governate dal ''dux'' di Libia. Il risultato fu che la diocesi d'Egitto venne scissa in cinque circoscrizioni (gruppi di province) indipendenti tra loro, governate da duci con autorità sia civile che militare e dipendenti dal prefetto d'Oriente.<ref name=Bury342/>
Quando Africa e Italia vennero riconquistate, Giustiniano ripristinò la [[prefettura del pretorio d'Africa]] mentre la [[prefettura del pretorio d'Italia]] ritornò in mano imperiale dopo averla strappata ai Goti. E' dubbio se la prefettura del pretorio d'Italia fosse ancora suddivisa in due diocesi in epoca bizantina.<ref name=Cos128>{{cita|Cosentino|p. 128.}}</ref> Di certo il potere dei due ''vicarii'' italici, l'uno avente sede a Milano e l'altro a Roma, era enormemente diminuito: se nel V secolo, il [[vicarius urbis Romae|vicario della città di Roma]] aveva giurisdizione su ben dieci province (facenti parti della [[Italia Suburbicaria (diocesi)|diocesi dell'Italia Suburbicaria]]), all'epoca di [[Teodorico il Grande|Teodorico]] la sua giurisdizione era stata ridotta alla città di Roma e ai suoi dintorni fino a 40 miglia di distanza dalla città eterna, come testimonia [[Cassiodoro]].<ref name=Cos128/> Dopo il 557, ille terminefonti vicarionon inattestano Italiapiù scomparela nellepresenza fontidi ''vicarii'' in Italia, ma nell'Epistolario [[Papa Gregorio I|gregoriano]] sono citati due ''agentes vices'' del prefetto del pretorio d'Italia, l'uno avente sede a Genova e l'altro a Roma.<ref name=Cos128/> Si può supporre che quella di ''agentes vices'' fosse una nuova denominazione assunta dai ''vicarii'', e che dopo la conquista longobarda del 569 il vicario avente sede a Milano fosse fuggito a Genova.<ref name=Cos128/> Di certo il cambiamento di denominazione da ''vicarii'' in ''agentes vices'' significò un ulteriore perdita di potere per questi funzionari, non più considerati titolari di diocesi, bensì dei vice di un'autorità superiore (il prefetto del pretorio d'Italia).<ref>{{cita|Cosentino|pp. 128-129.}}</ref> Gli ''agentes vices'' non sono più attestati dalle fonti dopo la prima metà del VII secolo.<ref>{{cita|Cosentino|p. 129.}}</ref>
 
'''Elenco delle prefetture, diocesi e province al tempo di Giustiniano (527-565)'''