Gaio Svetonio Tranquillo: differenze tra le versioni

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Sintassi
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Le ''[[Vite dei Cesari|Vite dei dodici Cesari]]'' in otto libri<ref>Svetonio, [[Wikisource:la:De vita Caesarum libri VIII|''De vita Caesarum libri VIII'' (testo latino)]].</ref>, sono ben più ampie e sono a noi giunte pressoché complete (manca solo una breve parte iniziale). Comprendono, in ordine cronologico, i ritratti di dodici [[Imperatori romani]], tra cui lo stesso [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], a cui seguono [[Augusto]], [[Tiberio]], [[Caligola]], [[Claudio]], [[Nerone]], [[Galba]], [[Otone]], [[Vitellio]], [[Vespasiano]], [[Tito (imperatore romano)|Tito]], [[Domiziano]].
<br>A parte una [[genealogia]] introduttiva e di un breve riassunto della vita e della morte del personaggio, queste biografie non seguono un modello cronologico, bensì uno schema non rigido, modificabile a seconda delle esigenze dell'autore. Questo schema era composto da moduli biografici di tipo alessandrino: si partiva dalla nascita e dalle origini familiari, per poi passare all'educazione, alla giovinezza, alla carriera politica prima dell'assunzione al potere; qui iniziava la seconda parte (organizzata ''per species'', ovvero per categorie) della narrazione: i principali atti di governo, un ritratto fisico e morale, la descrizione della morte e del funerale, infine il testamento. Tutto ciò a discapito dell'organicità del racconto, con un interesse spesso dispersivo verso il particolare o l'aneddoto<ref name="Perelli324"/>. <br>
La differenza con il contemporaneo [[Plutarco]] è che, mentre quest'ultimo partecipava più emotivamente al racconto, Svetonio dimostra una attenzione più documentaria che appassionata. Svetonio appare più distaccato, astenendosi da un giudizio personale.<ref name="Perelli325">Luciano Perelli, ''Storia della letteratura latina'', cit., p. 325.</ref> Emerge anche una caratterizzazione negativa degli imperatori del [[I secolo]], forse incoraggiato dallo stesso [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], al fine di contrapporre il suo buon governo a quello dei suoi predecessori, caratterizzato spesso da eccessi (vedi su tutti [[Caligola]], [[Nerone]] e [[Domiziano]])<ref name="Perelli325"/>. Svetonio sembra concentrarsi soprattutto attorno alla figura del ''princeps'', quasi incurante del mondo imperiale che lo circonda.<br>
La forma, che appare in alcuni casi sciatta, risulta semplice, lineare, con una struttura schematica, anche frammentaria, che non fornisce un discorso articolato da un punto di vista stilistico.<ref name="Perelli325"/> In alcuni casi, Svetonio riesce invece ad "''ottenere notevoli effetti drammatici ed a mostrare una caratterizzazione psicologica coerente''".<ref name="Perelli325"/>