Opuntia ficus-indica: differenze tra le versioni

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[[File:Reggio calabria panorama fichidindia.jpg|thumb|left|La [[Sicilia]] vista da [[Reggio Calabria]] con dei fichi d'India in primo piano.]]
Il fico d'india è una pianta [[xerofila]] ed [[eliofila]].
Recenti studi genetici indicano che ''O. ficus-indica'' è originaria del [[Messico]] centrale.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Griffith MP|titolo=The origins of an important cactus crop, Opuntia ficus-indica (Cactaceae): new molecular evidence|rivista=American Journal of Botany 2004; 91(11): 1915–1921|url=http://www.amjbot.org/content/91/11/1915.full.pdf}}</ref> Da qui si diffuse successivamente a tutto il [[Mesoamerica]] e quindi a [[Cuba]], [[Hispaniola]], e alle altre isole dei Caraibi, dove i primi esploratori europei della spedizione di [[Cristoforo Colombo]] la conobbero, introducendola in Europa. È verosimile che la pianta fosse stata introdotta in [[Sud America]] in [[Civiltà precolombiane|epoca precolombiana]], sebbene non vi siano prove certe in tal senso; quel che sembra accertato è che la produzione del [[carminio]], strettamente correlata alla coltivazione della ''Opuntia'', fosse già diffusa tra gli [[Incas]].
 
In [[Europa]] la pianta oltre che per i suoi frutti, suscitò attenzione quale possibile strumento per l'allevamento della [[Dactylopius coccus|cocciniglia del carminio]], ma si dovette aspettare sino al XIX secolo perché il tentativo avesse successo nelle [[isole Canarie]]. Agli inizi restò pertanto una curiosità da ospitare negli [[Orto botanico|orti botanici]].
 
Da qui si diffuse rapidamente in tutto il bacino del Mediterraneo dove si è naturalizzata al punto di divenire un elemento caratteristico del paesaggio. La sua diffusione si dovette sia agli uccelli, che mangiandone i frutti ne assicuravano la dispersione dei semi, sia all'uomo, che le trasportava sulle navi quale rimedio contro lo [[scorbuto]]. In nessun'altra parte del Mediterraneo il ficodindia si è diffuso come in [[Sardegna]], [[Sicilia]] e [[Malta]], dove oltre a rappresentare un elemento costante nel paesaggio naturale, è divenuto anche un elemento ricorrente nelle rappresentazioni letterarie e iconografiche dell'isola, fino a diventarne in un certo qual modo il simbolo. Le pale raccolte in Sardegna furono portate anche in [[Eritrea]] per introdurre la coltivazione a fini alimentari .