Diptera: differenze tra le versioni

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== Morfologia ==
Il grande ordine dei Ditteri, a cui appartengono mosche, mosconi e zanzare, è caratterizzato dalla presenza di un solo paio di ali, quelle anteriori. Le ali posteriori di questi Insetti si sono ridotte trasformandosi nei bilancieri, due moncherini che garantiscono la stabilità del volo. Molte specie hanno larve acquatiche che compiono il ciclo biologico nei laghi, nei fiumi e negli stagni. Il ruolo dei Ditteri nella conservazione degli ecosistemi, come la maggior parte delle forme di vita nei primi anelli delle catene alimentari, è importantissimo: Se ipoteticamente scomparissero le mosche e le zanzare, alcune specie di volatili, rettili o anfibi incapaci di adattarsi rischierebbero l'estinzione.
 
=== Adulto ===
Gli adulti sono insetti di piccole o medie dimensioni, mentre sono rari quelli di grandi dimensioni: solo certi ditteri delle famiglie dei [[Mydidae]] e dei [[Pantophthalmidae]] raggiungono i 95-100 95–100 mm di apertura alare. Le livree hanno colori modesti o vivaci, uniformi o variegate; talvolta ricorre l'[[aposematismo]], come ad esempio nei [[Syrphidae]]. L'[[Esoscheletro degli insetti|esoscheletro]] è di solito poco consistente. Di fondamentale importanza ai fini tassonomici è la presenza e la distribuzione degli annessi tegumentali, in particolare le setole.
 
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|[[File:Housefly anatomy-key.svg|350px]]
|Rappresentazione schematica della morfologia di un dittero muscoide.<br />
'''I''': capo; '''II''': torace; '''III''': addome.<br /><br />
 
'''1''': prescuto; '''2''': stigma anteriore; '''3''': scuto; '''4''': basalare; '''5''': caliptra; '''6''': scutello; '''7''': nervatura alare (costa); '''8''': ala; '''9''': urite; '''10''': bilanciere; '''11''': stigma posteriore; '''12''': femore; '''13''': tibia; '''14''': sperone; '''15''': tarso; '''16''': propleura; '''17''': prosterno; '''18''': mesopleura; '''19''': mesosterno; '''20''': metapleura; '''21''': metasterno; '''22''': occhio composto; '''23''': arista; '''24''': antenna; '''25''': palpi mascellari; '''26''': labbro inferiore; '''27''': labello; '''28''': pseudotrachee.
|}
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Setole e peli: '''''a''''': acrosticali; '''''dc''''': dorsocentrali; '''''ph''''': postomerali; '''''om''''': omerali; '''''ps''''': presuturali; '''''np''''': notopleurali; '''''ia''''': intralari (postsuturali); '''''sa''''': sopralari (postsuturali); '''''pa''''': postalari; '''''psct''''': scutellari.
|}
La peculiarità fondamentale dei Ditteri è la notevole specializzazione evolutiva raggiunta nella conformazione delle ali e nell'adattamento morfo-anatomico del torace. Fatta eccezione per le poco frequenti forme [[Meiotterismo|meiottere]] (microtteri, subatteri o atteri), i Ditteri sono tipicamente alati e usano le [[Ala degli insetti|ali]] come principale mezzo di locomozione.
 
[[File:Tipula paludosa01.jpg|left|thumb|Le [[Tipula|tipule]] hanno lunghi bilancieri, ben evidenti dietro le ali.]]
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=== Pupa ===
[[File:Anopheles puppe.jpg|thumb|Pupa obtecta di ''[[Anopheles]]''.]]
Le [[pupa|pupe]] dei Ditteri possono essere [[Glossario entomologico#obtecta|obtecte]] o [[Glossario entomologico#exarata|exarate]]. Le prime hanno gli abbozzi delle ali e delle zampe visibili ma appressati al resto del corpo, in quanto il tutto è avvolto da un'unica cuticola; le seconde hanno le appendici avvolte da una cuticola propria e sono perciò staccabili dal resto.
 
Le pupe dei [[Brachycera]] [[Cyclorrhapha]] sono riconducibili al tipo evoico (''pupe coartate''), in quanto si evolvono in uno pseudobozzolo, detto [[pupario]], formato da una modificazione morfologica e biochimica dell'[[exuvia]] dell'ultimo stadio larvale. Il modo in cui avviene l'apertura del pupario, all'atto dello sfarfallamento, discerne fra due grandi gruppi sistematici, gli [[Aschiza]] e gli [[Schizophora]]. Le pupe exarate sono anche evoiche e si identificano con quelle dei Ciclorrafi. Le pupe obteche sono invece generalmente libere e prive di protezione, con esclusione di quelle dei [[Simuliidae]], che sono protette da bozzoletti costruiti con detriti cementati da [[seta]].
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=== Ambito biotecnologico ===
[[File:Primärlarve Schwebfliege 1.JPG|thumb|left|Larva di [[Syrphidae|sirfide]] in predazione su un [[Aphidoidea|afide]].]]
Alcune famiglie di ditteri sono oggetto di studio e di applicazione come organismi ausiliari, anche su scala commerciale, nel controllo biologico degli insetti fitofagi, sia in [[lotta biologica]] sia in [[lotta integrata]]. L'attività antagonista dei ditteri entomofagi si svolge in due diversi modi, come [[predatori]] e come [[parassitoide|parassitoidi]] endofagi, in entrambi i casi a livello di larva.
 
I ditteri predatori fanno capo alla famiglia dei [[Syrphidae]] e sono considerati fra i principali antagonisti degli [[Aphidoidea|afidi]]; alcune specie sono anche allevate in [[biofabbrica]] e commercializzate, ma lo sfruttamento dei Sirfidi si basa per lo più sulle popolazioni indigene, da tutelare con il ricorso a tecniche di conduzione agricola a basso impatto.
 
Fra gli ausiliari parassitoidi, la famiglia di maggiore importanza è quella dei [[Tachinidae]], le cui larve rientrano fra i principali antagonisti dei [[Lepidoptera|Lepidotteri]]. Altri ditteri parassitoidi, di minore importanza, si annoverano fra le famiglie dei Cecidomyiidae, degli [[Asilidae]], dei [[Bombyliidae]], dei [[Sarchophagidae]].
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La diversificazione tra Imenotteri, Ditteri e Lepidotteri, e la radiazione stessa dei Ditteri, sembrano risalire al Cretaceo inferiore, contemporaneamente o appena dopo la radiazione delle angiosperme (Musaf et al., 2014). Comunque, nuovi interessanti studi da approfondire suggeriscono, ancora timidamente, di rivedere l'idea della diversificazione delle piante a fiore come precedente a quella degli insetti, e dunque anche dei nostri Ditteri, considerando l'eventualità che, al contrario, l'esplosione in diversità dei consumatori fitofagi, fitomizi e glicifaci abbia anticipato quella delle piante, che hanno utilizzato gli insetti quali propri vettori di diversificazione (Clarcke et el., 2011).
 
Bibliografia:
 
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== Bibliografia ==
 
 
 
 
 
 
* {{Bibliografia|Servadei et al.|Antonio Servadei, Sergio Zangheri, Luigi Masutti. ''Entomologia generale ed applicata''. Padova, CEDAM, 1972.}}
* Ermenegildo Tremblay. ''Entomologia applicata''. Volume I. 3<sup>a</sup> ed. Napoli, Liguori Editore, 1985. ISBN 88-207-0681-4.