Carta sociale europea: differenze tra le versioni

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La '''Carta sociale europea''' è un [[trattato internazionale|trattato]] del [[Consiglio d'Europa]], adottato a [[Torino]] nel 1961 e rivisto a [[Strasburgo]] nel 1996. La Carta riveduta è entrata in vigore nel 1999 e sta gradualmente sostituendo il trattato iniziale, entrato in vigore nel 1965. La Carta riconosce i diritti umani e le libertà e stabilisce un meccanismo di controllo per garantirne il rispetto da parte degli Stati.
 
== Diritti riconosciuti ==
La Carta è realizzata in modo da supportare sotto il profilo dei "diritti di seconda generazione" il sistema del Consiglio d'Europa, sorto intorno alla [[Convenzione europea dei diritti dell'uomo]] che riconosce i diritti civili e politici. La Carta garantisce i [[diritti economici, sociali e culturali|diritti positivi]] e le libertà che riguardano tutti gli individui nella loro esistenza quotidiana. I diritti fondamentali enunciati nella Carta sono i seguenti: diritto di abitazione, salute, [[educazione]], i [[diritto del lavoro|diritti del lavoro]], l'occupazione, il [[congedo parentale]], la protezione sociale e legale, dalla [[povertà]] e l'[[esclusione sociale]], la libera circolazione delle persone e di non discriminazione, e anche i diritti dei lavoratori migranti e delle persone con [[disabilità]].
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Il CEDS è composto da 15 membri indipendenti e imparziali, che sono eletti dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa per un periodo di sei anni, rinnovabile una volta.
 
== Procedura contenziosa ==
Sotto il protocollo aggiuntivo del 1995 che prevede un sistema di reclami collettivi, entrata in vigore nel 1998, le denunce di violazioni dello Statuto possono essere presentate al CEDS.
 
Alcune organizzazioni hanno il diritto di presentare reclami al CEDS (un elenco speciale delle ONG è stata stabilita, fatta di ONG che godono dello statuto partecipativo presso il Consiglio d'Europa).
 
Il CEDS esamina il reclamo e, se i requisiti formali siano stati soddisfatti, lo dichiara ammissibile. Tra regole di pubblicità<ref>Il Rapporto esplicativo al Protocole additionnel à la Charte sociale européenne prévoyant un système de réclamations collectives, Strasbourg, 9.XI.1995, precisa che il "rapport du Comité d’experts indépendants (...) dans un premier temps (...), qui est transmis au Comité des Ministres et communiqué à l’organisation auteur de la réclamation et aux Parties contractantes à la Charte, demeure confidentiel (...) dans un second temps (second alinéa), le rapport est transmis à l’Assemblée parlementaire et rendu public (...) La tâche du Comité des Ministres est semblable à celle qu’il remplit en tant qu’organe de contrôle dans la procédure instituée par la Charte. Sur la base du rapport du Comité d’experts indépendants, le Comité des Ministres adopte une résolution à la majorité des votants. Toutefois, si les conclusions du Comité d’experts indépendants sont négatives, le Comité des Ministres doit adopter une recommandation à l’adresse de l’Etat mis en cause. Etant donné l’importance de cet acte et suivant la nouvelle règle introduite par le Protocole d’amendement (article 5), la majorité est alors celle des deux tiers des votants. Le Comité des Ministres ne peut pas remettre en cause l’appréciation juridique donnée par le Comité d’experts indépendants. Toutefois, la décision qu’il prend (résolution ou recommandation) peut être basée sur des considérations de politique sociale et économique" (§§ 43-46).</ref> preliminari e fasi di esame successive gli autori del protocollo individuarono una precisa scansione, oltre ad una casistica che si rifletteva sulle maggioranze in sede di Comitato dei ministri.
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== Note ==
<references/>
 
 
== Collegamenti esterni ==