Commentarii de bello Gallico: differenze tra le versioni

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== Libro II ==
Appena terminata la campagna contro i [[Germani]], Cesare viene a sapere di una congiura dei [[Belgi]], giunta alle orecchie di Labieno, contro [[Roma]] stessa, poiché molte popolazioni erano insofferenti verso il protezionismo romano, e specialmente sul fatto che le truppe svernassero nei territori della [[Gallia Cisalpina]] durante la guerra contro Ariovisto. Dopo 15 giorni di marcia ininterrotta, Cesare giunge presso il fiume ''Axon'', precedente i Belgi, e arrivando nell' ''oppidum'' di [[Laon|Bibrax]], inviando cavalieri [[Numidi]] mercenari per provocare battaglia con i Belgi, che però invece di combattere presso la città, mirano direttamente al centro dell'accampamento romano. Cesare allora varca il ponte sul [[Reno]] spedendo i mercenari frombolieri Numidi, che mettono in fuga i Numidi. Successivamente l'esercito romano di Cesare insegue i nemici fino all'accampamento di [[Soissons|Noviodunum]], dove il re Galba sceglie di arrendersi a Cesare; nell'ambasciata di pace presso Bratuspazio parla il principe degli Edui [[Diviziaco]], garantendo l'alleanza di protezione di Cesare con i popoli degli Edui appunto, i Bellovaci e gli Ambiani.
[[File:Battaglia Veneti 56 aC png.png|thumb|left|upright=1.4|Baia di Quiberon, dove si svolse la battaglia tra Cesare e i Veneti nel 56 a.C.]]
Riappacificata la Gallia, apparentemente, durante il ritorno l'esercito di Cesare viene attaccato dalle popolazioni dei Nervi, Atrebati e Viromandui, nella [[battaglia del fiume Sabis]].