Pietro I di Russia: differenze tra le versioni

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==== Inghilterra ====
Ventiquattro ore dopo la ''Yorke'' arrivò al largo della costa di [[Suffolk]]. Alla foce del [[Tamigi]] l'ammiraglio Mitchell e Pietro si trasferirono su un'imbarcazione più piccola denominata ''Mary''. La ''Mary'' risalì il [[Tamigi]] e la mattina dell'11 gennaio gettò l'ancora vicino al [[London Bridge|Ponte di Londra]]. Pietro passò i primi giorni londinesi in una casa sita al numero 21 di [[Norfolk Street]].<ref>{{cita|Robert K. Massie|p. 180}}.</ref>
 
Il 23 gennaio, accompagnato dall'ammiraglio Mitchell e da due compagni russi, Pietro fu ricevuto da re Guglielmo a [[Kensington Palace]]. Questa visita fu l'unica cerimonia ufficiale cui partecipò Pietro durante il soggiorno londinese. In incognito amava camminare per la città incuriosito da tutto. Per comodità e per sfuggire alla curiosità della folla, lo zar si trasferì a [[Deptford]] nella [[Sayes Court]] di proprietà dello scrittore [[John Evelyn]].
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Durante il suo intero soggiorno in Inghilterra Pietro si dedicò alla continua ricerca di uomini qualificati da assumere al proprio servizio facendoli venire in Russia. Alla fine convinse una sessantina di inglesi a seguirlo. Fra loro c'erano il maggiore [[Leonard van der Stamm]], maestro carpentiere navale a [[Deptfort]]; il capitano [[John Perry (ingegnere idraulico)|John Perry]], ingegnere idraulico al quale Pietro affidò la costruzione del canale Volga-Don, e il professor [[Henry Farquharson]], matematico dell'[[università di Aberdeen]], incaricato di fondare una scuola di matematica e scienza nautica a Mosca.
 
La simpatia e la gratitudine di Pietro per [[Guglielmo III d'Inghilterra|re Guglielmo]] divennero ancora più grandi quando il sovrano inglese gli fece dono dell'imbarcazione ''Royal Transport'' e raggiunse il culmine quando poté assistere alle manovre navali della [[Naval Service|flotta inglese]], organizzate per lui nell'[[isola di Wight]]. Le relazioni tra i due sovrani andarono raffreddandosi quando Pietro scoprì che Guglielmo aveva spinto affinché l'imperatore d'Austria concludesse una pace con i turchi. Se tale pace avesse avuto luogo sarebbero venute meno le ragioni che spinsero Pietro ad istituire la Grande Ambasceria e cioè rafforzare l'alleanza della Russia con gli altri stati contro i turchi.
 
Pietro, sebbene riluttante, era dunque costretto a lasciare l'Inghilterra per recarsi a [[Vienna]]. Il 18 aprile fece la sua visita di congedo a re Guglielmo. Il 2 maggio lasciò Londra con rammarico a bordo della ''Royal Transport''. Fece un'ultima visita alla Torre e un breve scalo ai cantieri navali di Woolwich per salutare i suoi compagni di lavoro. Rimessasi in viaggio, al crepuscolo la ''Royal Transport'' giunse a [[Gravesend (Kent)|Gravesend]]. La mattina seguente salpò alla volta di [[Margate]], dove l'estuario del Tamigi incontra il mare. Qui trovò una squadra navale inglese al comando dell'ammiraglio Mitchell, che lo scortò in Olanda.
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Durante la permanenza di Pietro in [[Inghilterra]] gli altri membri dell'Ambasceria non rimasero con le mani in mano. Al suo ritorno in Olanda Pietro trovò ad attenderlo una grande quantità di materiale, di armi, di strumenti e di provviste navali. Inoltre l'Ambasceria aveva ingaggiato 640 olandesi, tra i quali anche il contrammiraglio [[Cornelius Cruys]] e altri ufficiali di marina, marinai, ingegneri, tecnici, costruttori navali, medici e altri specialisti.<ref>{{cita|Voltaire|p. 102}}.</ref>
 
Il 15 maggio 1698 Pietro e la Grande Ambasceria lasciarono [[Amsterdam]] dirigendosi, attraverso [[Lipsia]], [[Dresda]] e [[Praga]], in direzione di [[Vienna]]<ref>{{cita|Massie|p. 191}}.</ref>. Poiché l'imperatore [[Leopoldo I d'Asburgo|Leopoldo I]] non ammetteva che alcun altro mortale fosse suo pari se non il [[papa]], vennero a crearsi problemi circa i trattamenti che si sarebbero dovuti tenere nei confronti dello zar di Russia. Pietro ottenne di incontrare il sovrano in modo informale nel [[Palazzo dei Favoriti]]<ref>{{cita|Voltaire|pp. 103-104}}.</ref>.
 
Poiché l'imperatore [[Leopoldo I d'Asburgo|Leopoldo I]] non ammetteva che alcun altro mortale fosse suo pari se non il [[papa]], vennero a crearsi problemi circa i trattamenti che si sarebbero dovuti tenere nei confronti dello zar di Russia. Pietro ottenne di incontrare il sovrano in modo informale nel [[Palazzo dei Favoriti]]<ref>{{cita|Voltaire|pp. 103-104}}.</ref>.
 
Nonostante tutte le attenzioni ufficiali ricevute, la missione di Pietro a Vienna fu un fallimento diplomatico. La Grande Ambasceria era andata a Vienna per cercare di convincere l'Austria a una ripresa più intensa della guerra contro i turchi. Invece la diplomazia russa si trovò a discutere con gli Asburgo per evitare una pace separata tra l'impero e il sultano, che di fatto era molto più favorevole all'Austria che non alla Russia. Avendo capito che gli austriaci erano più che risoluti a voler concludere la pace, Pietro pretese che l'imperatore facesse pressioni sui turchi affinché cedessero alla Russia la [[fortezza di Kerč]], senza la quale la nuova flotta russa non avrebbe mai potuto entrare nel [[Mar Nero]]. Sebbene fosse convinto che la [[Turchia]] non avrebbe mai ceduto la fortezza solo con un'azione diplomatica, l'imperatore promise che non avrebbe sottoscritto alcun trattato di pace con i turchi senza aver prima informato lo zar dei suoi termini.
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[[File:RussianTzarsTumbs-p1030584.jpg|upright=0.8|thumb|sinistra|[[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (San Pietroburgo)]]:<br />sarcofago di Pietro I]]
 
Non avendo eredi, una legge del [[1722]] concesse a Pietro il privilegio di scegliere il suo successore ed egli scelse la moglie Caterina. Pietro morì nel 1725, venendo poi seppellito nella [[Cattedrale di Pietro e Paolo]], nell'[[Fortezza di Pietro e Paolo|omonima fortezza]] da lui voluta a [[San Pietroburgo]]. L'imperatrice Caterina ha l'appoggio della [[Guardia imperiale (Russia)|guardia imperiale]]. Dopo la morte di quest'ultima, nel 1727, il trono passò al nipote di Pietro I, [[Pietro II di Russia|Pietro II]] (figlio di [[Aleksej Petrovič Romanov|Alessio]]), con il quale terminò la discendenza diretta maschile dei [[Romanov]].
 
Dopo di lui la successione al trono fu caotica: i due successivi monarchi erano figli del [[fratellastro]] di Pietro I, [[Ivan V di Russia|Ivan V]]; i discendenti diretti di Pietro riconquisteranno il trono solo nel 1741 con un colpo di Stato. Nessun figlio salirà direttamente al trono occupato da un genitore prima di [[Paolo I di Russia|Paolo I]] che successe a [[Caterina II di Russia|Caterina la Grande]], nel [[1796]], oltre settant'anni dopo la morte di Pietro I, che dedicò al predecessore la famosa statua equestre del [[Il cavaliere di bronzo (statua)|Cavaliere di bronzo]].