Battaglia di Aquae Sextiae: differenze tra le versioni

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La vittoria dei Romani fu dovuta alle abilità militari del loro nuovo esercito, alle migliori qualità strategiche del loro comandante e alla posizione favorevole in cui si trovavano.
 
== Antefatto ==
{{Per approfondire|Guerre cimbriche}}
Attorno al 120 a.C alcune tribu'di [[germani]], popoli del nord europa, iniziò una migrazione di massa verso sud in cerca di territori che offrissero maggiori possibilità di sostentamento ad una popolazione che era divenuta eccessiva per le limitate risorse del territorio in cui viveva. Dalle loro basi di partenza dello [[Jutland]] e della costa del [[Mar Baltico]], le tribu' germaniche dei [[Cimbri]] e dei [[Teutoni]] risalirono lungo la valle dell'Elba tentando di installarsi prima in Boemia e successivamente nella zona di [[Belgrado]].<ref>{{cita|Andrea Frediani|p.182.}}</ref> Scacciati dalle popolazioni locali, giunsero in [[Carinzia]] che era un territorio sotto la protezione di Roma. Era l'anno 113 a.C e [[Gneo Papirio Carbone (console 113 a.C.)|Gneo Papirio Carbone]], inviato per difendere i territori, nonostante i propositi dei germani di ritirarsi decise di dare battaglia venendo pesantemente sconfitto a [[Battaglia di Noreia|Noreia]], presso [[Klagenfurt am Wörthersee|Klagenfurt]].<ref>{{cita|Andrea Frediani|p.182-183.}}</ref>
 
Nonostante la vittoria i germani decisero di peregrinare a nord delle Alpi, passando attraverso la Svizzera in Gallia, i nuovi eserciti che i romani mandarono per proteggere gli alleati della Gallia Narbonense vennero nuovamente sconfitti nel 109 a.C presso il [[Rodano (fiume)|Rodano]] e nel 107 a.C presso [[Bordeaux]].<ref>{{cita|Andrea Frediani|p.184.}}</ref>
 
Nel 105 a.C gli eserciti consolari al comando di [[Quinto Servilio Cepione (console 106 a.C.)|Quinto Servilio Cepione]] e [[Gneo Mallio Massimo]] si fecero in contro ai germani, per dissidi fra i due comandanti però gli eserciti consolari vennero affrontati separatamente il 6 ottobre presso [[Battaglia di Arausio|Arausio]] (Orange) e vennero annientati dai guerrieri Cimbri e Teutoni.<ref>{{cita|Andrea Frediani|p.185.}}</ref>
 
Nonostante l'ennesima vittoria i germani non penetrarono in Italia ma si diressero in Spagna, da qui, cacciati dai celtiberi, decisero finalmente di invadere il territorio italiano, commettendo però l'errore che poi si rivelò fatale di suddividere le loro forze secondo tre direttrici di invasione: i Teutoni e gli [[Ambroni]] avrebbero cercato di attraversare le [[Alpi Marittime]], lungo il tragitto percorso a suo tempo da [[Annibale]], i Cimbri preseto va via del [[Brennero]], i [[Tigurini]] preferirono recarsi in [[Pannonia]] per penetrare in Italia attraverso le [[Alpi Giulie]].<ref name=":0">{{cita|Andrea Frediani|p.187.}}</ref>
 
Nel 102 a.C il popolo dei teutoni, un'orda di 100000 guerrieri con moglie e figli si apprestava a varcare le Alpi, ad essa si fece incontro il console [[Gaio Mario]], recente vincitore di [[Giugurta]], con un esercito che fra romani ed alleati constava di 32000 uomini.<ref name=":0" />
 
== Svolgimento ==
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== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Andrea Frediani|titolo=Le grandi battaglie di Roma antica|anno=2003|editore=Newton e Compton|città=Roma|p=|volume=|cid=Andrea Frediani|ISBN=88-8289-724-9}}
 
{{portale|Antica Roma|Germani|Guerra}}