Battaglia di Aquae Sextiae: differenze tra le versioni
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{{Infobox conflitto
| Tipo = Battaglia
| Nome del conflitto = Battaglia di Aquae Sextiae
| Parte_di = delle [[guerre cimbriche]]
| Immagine = Der Frauen der Teutonen verteidigen die Wagenburg by Heinrich Leutemann.jpg
| Larghezzaimmagine = 300px▼
| Didascalia = ''Le donne dei [[Teutoni]] difendono la [[fortezza di carri]]'' (1882 - dipinto di [[Heinrich Leutemann]])
▲|Larghezzaimmagine=300px
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| Esito = Decisiva vittoria romana
| Schieramento1 = {{simbolo|Vexilloid of the Roman Empire.svg|25}} [[Repubblica romana]]
| Schieramento2 = {{simbolo|Barbare à cheval.jpg}} [[Teutoni]]<br />{{simbolo|Barbare à cheval.jpg}} [[Ambroni]]
| Comandante1 = [[Gaio Mario]]
| Comandante2 = [[Teutobod]]
| Effettivi1 =
| Effettivi2 =
| Perdite1 = 1.000 uomini
| Perdite2 =
90.000 prigionieri
}}
{{Campagnabox Guerre cimbriche}}La '''battaglia di Aquae Sextiae''' ([[Aix-en-Provence]]) fu combattuta e vinta nel [[102 a.C.]] dall'[[esercito romano]] comandato da [[Gaio Mario]], contro le popolazioni dei [[Teutoni]] e degli [[Ambroni]].
La vittoria dei Romani fu dovuta alle abilità militari del loro nuovo esercito, alle migliori qualità strategiche del loro comandante e alla posizione favorevole in cui si trovavano.
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== Antefatto ==
{{Per approfondire|Guerre cimbriche}}
Attorno al 120 a.C. alcune tribu' di [[
Nonostante la vittoria i germani decisero di
Nel 105 a.C. gli eserciti consolari al comando di [[Quinto Servilio Cepione (console 106 a.C.)|Quinto Servilio Cepione]] e [[Gneo Mallio Massimo]] si fecero
Nonostante l'ennesima vittoria i
Nel 102 a.C. il popolo dei teutoni, un'orda di
== Svolgimento ==
=== L'assedio al campo romano ===
Mario stabilì un accampamento tra i fiume [[Rodano (fiume)|Rodano]] ed [[Isère (fiume)|Isère]], nella odierna [[Provenza]] settentrionale, al crocevia delle strade per i valichi del [[Colle del Piccolo San Bernardo|Piccolo San Bernardo]] e del [[Monginevro]]. I guerrieri Teutoni si presentarono di fronte al campo romano provocando i difensori e cercando allo stesso tempo
Mario diede ordine di non accettare alcuna provocazione pertanto il re [[Teutobod]] dopo aver razziato tutto quello che si poteva trovare nei dintorni e in assenza
Il numero dei barbari era talmente alto che secondo le fonti sfilarono per sei giorni di fronte all'accampamento di Mario prima che tutti fossero partiti.<ref name=":1" />
=== Lo scontro con gli Ambroni sull'Arc ===
In realtà la mossa che fece Teutobod è proprio ciò che si auspicava Mario,
All'arrivo degli Ambroni, Mario ordinò di preparare prima il campo, tuttavia coloro che erano addetti al trasporto dell'acqua dalle fonti vennero in contatto con gli Ambroni dediti anch'essi alla stessa attività, dal parapiglia ne scaturì un vero scontro, una prova di forza
=== L'arrivo dei Teutoni e lo scontro finale ===
Terminato lo scontro Mario constatò, vista l'ora tarda, l'impossibilità di perfezionare la preparazione del campo ed ebbe quindi il timore di attacchi notturni che però non avvennero, come non vi furono scontri neppure nel giorno successivo
L'insperato tempo concesso dai Germani venne sfruttato da Mario non soltanto per perfezionare gli allestimenti del campo ma anche per inviare un contingente di
Il giorno successivo Mario schierò le legione fuori dall'accampamento in assetto da battaglia, mandando avanti la cavalleria che ben presto raggiunse il fondovalle pianeggiante. I Teutoni ritenendo che la fanteria stesse seguendo in pianura i cavalieri, anticipò l'attacco allo scopo di impedire la formazione classica dove al centro era schierata la fanteria e la cavalleria alle ali, però, così facendo i germani dovettero risalire la collina mentre i fanti romani impattarono le schiere avversarie con l'impeto determinato dall'abbrivio della discesa. Mario ordinò di lanciare i giavellotti all'ultimo in modo tale che il lancio potesse cogliere i Germani in posizione non compatta per via dell'asperità del terreno, provocando così il maggior danno possibile.<ref name=":2" />
La fanteria capitolina, con il vantaggio del terreno, fece indietreggiare i [[Teutoni]] sino a fondo valle e quando anche i romani giunsero sul terreno pianeggiante fu fatto entrare in gioco il contingente di 3000 fanti di Claudio Marcello, sino a quel momento semplice spettatore, che si gettò sulla retroguardia nemica prendendo lo schieramento dei Teutoni da tergo.<ref name=":2" /> I Germani, presi fra due fuochi caddero in preda al panico e il loro schieramento si sfaldò, dal quel punto in poi la battaglia si trasformò in una caccia all'uomo che si
=== Il saccheggio del campo teutone ===
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== Conseguenze ==
Le fonti parlano di un numero di morti da parte germana oscillante fra i 100.000 e i 200.000, lo storico [[Velleio Patercolo]] parla di 150.000 morti, mentre [[Plutarco]] li stima in 100000. Praticamente l'intero popolo dei Teutoni fu sterminato o ridotto in schiavitù, nella valle tale era il numero dei morti che il luogo venne definito Campi Putridi, concetto confermato nell'attuale toponimo della località nella quale avvenne la battaglia: [[Pourrières|Pourrieres]].<ref name=":3" /> In seguito il luogo divenne celebre per la fertilità del suolo e i contadini del posto usarono le ossa per sostenere i tralci delle viti e definire il confine dei vigneti.<ref name=":3" /> I prigionieri furono circa 80.000 - 90.000 fra di loro figura anche il re Teutobod che era riuscito ad aprirsi un varco con il suo seguito ed a riparare presso i [[sequani]] celtici, da questi fu catturato e consegnato ai romani, in seguito fu esibito per le vie di Roma da Gaio Mario mentre celebrava il suo trionfo.<ref name=":3" /> Alla fine, dell'intero popolo dei Teutoni, solo in 3.000 uomini riuscirono a scampare alla morte e alla prigionia.
Il campo teutone fu sottoposto a minuzioso saccheggio, Gaio Mario divise il bottino fra i suoi soldati e quanto invece non fosse ritenuto idoneo per il trionfo, fu ammucchiato e bruciato in una grande pira sacrificale.<ref name=":3" />
Alcuni dei prigionieri furono mostrati l'anno successivo ai Cimbri prima della [[Battaglia dei Campi Raudii]], Gaio Mario infatti disse al re dei Cimbri durante la fase preliminare delle trattative "''Non preoccupatevi dei vostri fratelli (Teutoni), abbiamo dato loro delle terre che conserveranno in eterno''" per poi mostrare alcuni prigionieri teutoni aggiungendo "''essi sono qui, né possiamo permettere che ve ne andiate senza salutarli''" <ref>{{cita|Andrea Frediani|p.194.}}</ref>
Nonostante le notizie della battaglia ci siano pervenute piuttosto frammentarie, si può dire per certo che fu un grande scontro, ricordato sino ai tempi della rivoluzione francese in una chiesetta dedicata a Santa Vittoria che era stata eretta sul posto del tempio voluto dopo la battaglia e dedicato a Mario insieme ad una piramide ancora visibile nel XV secolo. Lo stemma del comune di Pourrieres riproduce uno dei bassorilievi che la decoravano.<ref name=":3" />
== Note ==
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