Satyāgraha: differenze tra le versioni

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''Satyagraha'' (in [[lingua sanscrita|sanscrito]] ''satyāgraha'', in [[devanagari]] सत्याग्रह) deriva dal sanscrito ''satya'' (verità), la cui radice ''sat'' significa Essere/Vero, e ''agraha'' (fermezza, forza). Le traduzioni italiane che più si avvicinano al significato di ''Satyagraha'' sono "vera forza", "forza dell'amore" o "fermezza nella verità". Il termine porta con sé l'idea di ''[[ahimsa]]'', cioè assenza di danneggiamento.
=== Origine del termine ===
Durante la prima campagna che ebbe inizio in Sudafrica l'11 settembre 1906, la stampa internazionale, ma anche lo stesso Gandhi, solevano indicare le azioni e lotte organizzate da Gandhi coi termini 'resistenza passiva' o "disobbedienza civile". Gandhi, nel corso del 1907, avviò una riflessione volta a discutere criticamente l'uso di questi termini. Solo alcuni anni dopo (attorno al 1913) Gandhi iniziò a rifarsi al termine "ahimsa" = nonviolenza / innocenza (letteralmente: "assenza della volontà di nuocere"). Peraltro Gandhi stesso diverrà consapevole assai presto che l'ahimsa è da intendersi in senso positivo, e non semplicemente negativo, come pura "assenza di violenza". Ahimsa significa l'appello ad una "forza altra", distinta dalla violenza e ad essa opposta, e la definirà "forza che dà vita".
Durante la primO
campagna che ebbe inizio in Sudafrica l'11 settembre 1906, la stampa internazionale, ma anche lo stesso Gandhi, solevano indicare le azioni e lotte organizzate da Gandhi coi termini 'resistenza passiva' o "disobbedienza civile". Gandhi, nel corso del 1907, avviò una riflessione volta a discutere criticamente l'uso di questi termini. Solo alcuni anni dopo (attorno al 1913) Gandhi iniziò a rifarsi al termine "ahimsa" = nonviolenza / innocenza (letteralmente: "assenza della volontà di nuocere"). Peraltro Gandhi stesso diverrà consapevole assai presto che l'ahimsa è da intendersi in senso positivo, e non semplicemente negativo, come pura "assenza di violenza". Ahimsa significa l'appello ad una "forza altra", distinta dalla violenza e ad essa opposta, e la definirà "forza che dà vita".
 
Così Gandhi il 18 dicembre [[1907]] indisse, dalle colonne del settimanale degli indiani del Sudafrica "Indian Opinion", un concorso per trovare un nome più appropriato e che sapesse cogliere a pieno lo spirito del metodo.<br />