Ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone: differenze tra le versioni

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=== Percorso ===
La stazione di testa, denominata Roma Laziali, si trova in via Giovanni Giolitti, nei pressi della stazione di Roma Termini. La ferrovia originariamente terminava proprio nei pressi dell'ingresso di Termini, con una fermata denominata semplicemente "Roma"; quest'ultima fermata è stata soppressa nel 1940 a causa dei lavori di ristrutturazione di Roma Termini e venne arretrata di qualche centinaia di metri<ref name="Pietrantonio">{{cita|Pietrantonio||Pietrantonio}}</ref>.

Anche quest'ultima stazione venne soppressa e venne arretrata fino all'altezza di Roma Laziali, che divenne automaticamente terminale<ref name="Pietrantonio"/>. La linea prosegue in sede riservata lungo via Giolitti giungendo a Porta Maggiore, dove la fermata è posta nei pressi dei fornici sotto le mura aureliane. Attraversato a raso piazzale Labicano e le linee tranviarie urbane che lo percorrono, tra le fermate di Porta Maggiore e Ponte Casilino è presente un tratto di binari compenetrati: a causa dell'esiguità dello spazio disponibile, i due tracciati si sovrappongono in parte l'uno nell'altro; ad un osservatore esterno sembra, in apparenza, un tratto a binario semplice, ma le due direzioni d'esercizio rimangono separate. La circolazione dei treni in quel tratto è regolata da segnalamento ferroviario.
[[File:COTRAL13.jpg|left|thumb|La stazione di Torre Gaia (1988)]]
 
La Roma-Giardinetti prosegue in sede propria in parte al centro e in parte su di un lato di via Casilina servendo i quartieri periferici dell'Urbe, come Torpignattara, Centocelle, Torre Spaccata e Torre Maura. Centocelle è una stazione a quattro binari dalla quale fino al 1982 si diramava un'asta a doppio binario in direzione di piazza dei Mirti. Questa diramazione percorreva in sede riservata via Tor de' Schiavi, via delle Camelie e via dei Castani. La stazione di Giardinetti, dal 2008 capolinea della tratta in funzione, è posta immediatamente all'esterno del Grande Raccordo Anulare. Il tracciato ferroviario attraversava, quasi completamente a fianco della [[Strada statale 6 Via Casilina|SS6 Casilina]], i quartieri periferici lungo la [[via Casilina]] fino a Pantano Borghese, piccolo centro tra i [[colli Albani]] e i [[monti Prenestini]]. La linea poi piegava a sinistra e fiancheggiando l'antica [[via Prenestina]] arrivava alla stazione di [[San Cesareo]] da dove si staccava il ramo San Cesareo-[[Frascati]]. Da San Cesareo la linea, abbandonando la SS6 Casilina per la [[Strada statale 155 di Fiuggi|SS155 di Fiuggi]], ripartiva e, dopo il bivio con la diramazione per Zagarolo Scalo, toccava [[Zagarolo]]. I grandiosi ruderi dell'[[acquedotti di Roma|acquedotto]] di [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]], accompagnavano il trenino in un tratto in sede propria verso [[Palestrina]] (antica [[Preneste]]) centro archeologico con i resti del [[Palestrina#Il Santuario della Fortuna Primigenia|santuario della Fortuna Primigenia]].
 
La linea poi piegava a sinistra e fiancheggiando l'antica [[via Prenestina]] arrivava alla stazione di [[San Cesareo]] da dove si staccava il ramo San Cesareo-[[Frascati]]. Da San Cesareo la linea, abbandonando la SS6 Casilina per la [[Strada statale 155 di Fiuggi|SS155 di Fiuggi]], ripartiva e, dopo il bivio con la diramazione per Zagarolo Scalo, toccava [[Zagarolo]]. I grandiosi ruderi dell'[[acquedotti di Roma|acquedotto]] di [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]], accompagnavano il trenino in un tratto in sede propria verso [[Palestrina]] (antica [[Preneste]]) centro archeologico con i resti del [[Palestrina#Il Santuario della Fortuna Primigenia|santuario della Fortuna Primigenia]].

Da Palestrina, la linea ferroviaria, tra tornanti e viadotti sui [[monti Prenestini]], percorrendo la valle del fiume [[Sacco (fiume)|Sacco]] raggiungeva [[Cave (Italia)|Cave]] e [[Genazzano]], ove si trovava uno dei tre depositi della linea (oggi utilizzato da vetture [[COTRAL]]) proseguendo verso la pianura di [[Olevano Romano]], [[Paliano]] e [[Serrone]]. La ferrovia accentuava poi la salita e costeggiando valloni con lo splendido panorama della valle sottostante del fiume Sacco raggiungeva [[Fiuggi]], l'importante stazione termale già nota all'epoca dei romani, dalla cui si distaccavano due rami per Fiuggi Fonte e Fiuggi Città. La linea ferroviaria proseguiva quindi verso [[Torre Cajetani]] e [[Trivigliano]] e raggiungeva [[Alatri]] - città conosciuta per l'[[acropoli di Alatri|acropoli]] e le mura poligonali di epoca preromana - con due brevi tratti in sede propria ed entrava a [[Frosinone]] con la stazione Madonna della Neve.

La linea, attraversando due gallerie, arrivava alla stazione di Frosinone Scalo, antistante la [[Stazione di Frosinone]] delle FS. In seguito al dissesto della volta della galleria Cavalli, nel [[1926]] viene costruita una variante da Madonna della Neve (nuova stazione) a Frosinone Scalo, senza fermate intermedie. Il tracciato tra il capolinea e la fermata di Sant'Antonio venne utilizzato come servizio urbano (la tratta tra Sant'Antonio e Madonna della Neve vecchia venne abbandonata), per poi costruire il capolinea nord della ferrovia urbana in Piazzale Vittorio Veneto. Sia il servizio extraurbano che quello urbano vennero soppressi nel [[1937]].
 
[[File:ATAC 426 VL01.JPG|thumb|L'elettromotrice 426 ex [[Stefer]], costruita nel [[1926]].]]
[[File:ATAC 834 VL01.JPG|thumb|L'elettrotreno 834, costruito dalla [[Firema]] nel [[1999]].]]
 
== Materiale rotabile ==
=== Dotazione di origine del 1916 ===