San Lorenzo Maggiore: differenze tra le versioni
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Nel XV secolo Limata passò ai conti [[Carafa (famiglia)|Carafa]] che la tennero sino all'abolizione del feudalesimo, avvenuta nel 1806. I Carafa, che preferivano abitare a [[Napoli]], abbandonarono il castello di Limata e ciò procurò, assieme ai miasmi provenienti dal vicino corso del fiume Calore, l'abbandono della cittadina che nel 1570 vide la nomina del suo ultimo parroco.
Alcuni profughi di Limata si ritirarono sulle colline
San Lorenzo era amministrata, come gli altri comuni dell'Italia meridionale, da una [[Universitas]] la cui giunta era composta da quattro cittadini nominati ogni anno nel mese di maggio dai cittadini possidenti. I membri della giunta assieme ad altri sei deputati eletti pure annualmente costituivano il Consiglio. Le riunioni dovevano essere autorizzate dal Governatore o Viceconte che tutelava gli interessi dei feudatari e che risiedeva nel capoluogo della contea, a [[Cerreto Sannita]].
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