Melampo (figlio di Amitaone): differenze tra le versioni

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'''Melampo''' ({{lang-grc|Μελάμπους}}) è un personaggio della [[mitologia greca]], discendente di [[Eolo (figlio di Elleno)|Eolo]] e figlio di [[Amitaone]] e di [[Idomenea]]<ref>[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Pseudo-Apollodoro, ''Biblioteca'']], libri I.7.7 e I.9.11</ref>.
 
Fu padre di [[Abante (figlio di Melampo)|Abante]], [[Mantio]], [[Antifate]] e [[Pronoe|Pronoe]].
 
== Mitologia ==
Il suo [[epiteto]] nacque dal fatto che quand'era bambino sua madre fasciandolo gli lasciò un piede scoperto che prese l'abbronzatura dal sole. <br />
 
Guarì dalla [[follia|pazzia]] le figlie di [[Preto]], re di [[Tirinto]], facendole bere da una fonte in cui aveva buttato una pianta che si credeva fosse in grado di guarire la pazzia, l'elleboro, e sposò [[Ifianassa (figlia di Preto)|Ifianassa]]<ref>[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Pseudo-Apollodoro, ''Biblioteca'',]], libro II. 2. 2</ref>.
 
Guarì anche [[Ificlo (figlio di Filaco)|Ificlo]], figlio del re [[Filaco]], dalla sua sterilità poiché scoprì da un uccello chiamato αἰγυπιός ''aigypiós'' ("avvoltoio") che aveva perso il poter fare figli quando vide suo padre mentre castrava dei montoni con un coltello. A quel punto Ificlo scappò spaventato e il padre gli tirò dietro il coltellaccio insanguinato che andò a conficcarsi in un albero. Con il passare del tempo l'albero aveva assorbito il coltello che si era anche arrugginito. <br />
L'''aigypiós'' disse a Melampo che per guarire Ificlo avrebbe dovuto estrarre il coltello dall'albero, grattare la ruggine, versarla in un bicchiere e farla bere al figlio di Filaco. <br />
Dopo aver bevuto la pozione Ificlo guarì<ref>[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Pseudo-Apollodoro, ''Biblioteca'',]], libro I. 9. 12</ref>.
 
== Note ==