Conquista della Gallia: differenze tra le versioni

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Durante il suo [[console (storia romana)|consolato]] ([[59 a.C.]]), Cesare, con l'appoggio degli altri [[Primo triumvirato|triumviri]] ([[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]] e [[Marco Licinio Crasso|Crasso]]), ottenne con la ''[[Lex Vatinia]]'' del 1º marzo<ref>La ''Lex Vatinia'' fu proposta dal [[tribuno della plebe]] [[Publio Vatinio]], che poi sarà luogotenente di Cesare in Gallia</ref> il [[proconsole|proconsolato]] delle [[provincia romana|province]] della [[Gallia Cisalpina]]<ref>La Gallia Cisalpina corrispondeva ai territori della pianura padana compresi tra il fiume [[Oglio]] e le [[Alpi]] piemontesi</ref> e dell'[[Dalmazia (provincia romana)|Illirico]] per cinque anni e il comando di un [[esercito romano|esercito]] composto da tre [[legione romana|legioni]].<ref>
 
Le tre legioni affidate a Cesare dalla ''[[Lex Vatinia]]'' erano la [[Legio VII (Cesare)|VII]], l'[[Legio VIII (Cesare)|VIII]] e la [[Legio VIIII (Cesare)|VIIII]])</ref> Poco dopo un [[senatoconsulto]] aggiunse anche quella della Gallia Narbonense<ref>La provincia della Gallia Narbonense era stata costituita nel 121 a.C. e comprendeva tutta la fascia costiera e la valle del [[Rodano (fiume)|Rodano]], nelle attuali [[Provenza]] (che proprio da ''provincia'' [[etimologia|deriva il proprio nome]]) e [[Linguadoca (provincia)|Linguadoca]]</ref>, il cui proconsole era morto all'improvviso, e il comando della [[legio X (Cesare)|X legione]]<ref>Lawrence {{cita|Keppie (in ''The making of the roman army, from Republic to Empire'', Oklahoma |1998, pagg|pp. 80-81)}} suppone che la X legione fosse posizionata nella capitale della Gallia Narbonense, [[Narbona]].</ref>.
 
Il fatto che a Cesare sia stata assegnata inizialmente la provincia dell'Illirico come parte del suo ''[[imperium]]'', e che all'inizio del 58 a.C. ben tre legioni fossero state dislocate ad [[Aquileia romana|Aquileia]], potrebbe indicare che egli intendesse cercare proprio in quest'area gloria e ricchezze con cui accrescere il suo potere e la sua influenza militare e politica. Cesare aveva infatti bisogno di importanti vittorie militari così da costruirsi un suo potere personale con il quale controbilanciare quello che Pompeo si era costruito con le vittorie ottenute in Oriente.