Conquista della Gallia: differenze tra le versioni

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=== Anno 54: il ritorno in Britannia e le prime rivolte in Gallia ===
Dopo aver posto fine in Illiria agli attacchi dei [[Pirusti]], Cesare decise di far ritorno in Gallia,<ref>{{cita|Cesare, ''De bello gallico''|V, 1.5-9}}.</ref> dove volle ispezionare tutti i quartieri d'inverno e le numerose navi che erano state fino a quel momento costruite: ben seicento, che decise di radunare presso [[Portus Itius]]. Venuto a sapere che tra i Treveri serpeggiava una voglia di rivolta - non solo non partecipavano più alle riunioni comuni dei Galli, ma avevano mantenuto dei buoni rapporti con i Germani d'oltre Reno -, decise di muovere verso di loro con quattro legioni ed ottocento cavalieri.
 
Raggiunti i Treveri, richiese a [[Induziomaro]], uno dei due uomini più influenti di questo popolo e favorevole alla cacciata dei Romani dalla Gallia, numerosi ostaggi tra i suoi famigliari, mentre a [[Cingetorige (Galli)|Cingetorige]], che si era dimostrato fedele ed amico del popolo romano, affidò il comando su questa nazione. A questi eventi si aggiunse la morte dell'eduo Dumnorige, il quale, dopo aver terrorizzato i nobili della Gallia sostenendo che Cesare li avrebbe trucidati una volta sbarcati in Britannia, fu messo a morte per evitare possibili sentimenti di rivolta tra i Galli.<ref>{{cita|Cesare, ''De bello Gallicogallico'', |V, 3-7}}.</ref>
 
==== La seconda spedizione in Britannia ====