Gallia: differenze tra le versioni

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Negli anni di [[Tiberio Claudio Nerone|Tiberio]] e [[Nerone]], ci furono focolai di rivolta contro il dominio romano, tutti sedati con una certa rapidità. Per tutto il [[II secolo]], fino alla [[dinastia dei Severi]], la Gallia fu caratterizzata da un notevole sviluppo economico e sociale.
 
Nel corso del [[III secolo]] i movimenti migratori delle popolazioni germaniche verso sud-ovest, fino a quel momento contenute, provocarono invasioni e devastazioni nel territorio gallico. Dalla metà del secolo, centro di rilievo del mondo gallico divenne [[Treviri]], nella Gallia Belgica, che per circa un quindicennio fu anche capitale di un autonomo "''[[Imperiuma Galliarum|Impero delle Gallie]]"'', che comprendeva le regioni più occidentali dell'impero, dalla [[Britannia (provincia romana)|Britannia]] alla [[Spagna romana|Penisola Iberica]].
 
Dopo le prime rivolte dei [[Bagaudi]], a partire dall'[[Armorica]] (odierna zona compresa tra [[Normandia]] e [[Bretagna]]) iniziò a manifestarsi un certo malessere che colpì i contadini, durato fino al [[V secolo]]. La riorganizzazione amministrativa di [[Diocleziano]] (fine [[III secolo|III]]-inizi [[IV secolo]]) interessò anche la Gallia. Nel [[IV secolo]], le quattro province che erano state create da Augusto divennero quattordici, e più tardi persino diciassette, raccolte poi in due [[diocesi]]: [[Gallia (diocesi)|Gallie]] e [[Septem Provinciae|Viennese]], dipendenti dal [[prefetto del pretorio]] preposto alle Gallia, [[Britannia]] e [[Spagna]]. Nel corso di questo secolo, nonostante la pressione germanica, la situazione gallica rimase abbastanza stabile e la regione conobbe un periodo di sostanziale benessere.