Virginia Centurione Bracelli: differenze tra le versioni

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Nella prima metà del [[XVII secolo|Seicento]] c'erano a Genova diverse istituzioni pubbliche di assistenza alla popolazione, tra cui l'"Ufficio dei poveri" e l'[[associazione (diritto)|associazione]] delle "Otto signore della misericordia"; quest'ultima versava in stato di decadenza, tanto che non si riuscivano a trovare otto persone disposte a occuparsi degli otto quartieri in cui era divisa la città. La Bracelli fu invitata a farne parte e le fu affidato un quartiere povero in cui vivevano più di 600 famiglie. Decise di riorganizzare la distribuzione degli aiuti in maniera che arrivassero realmente ai poveri: preparò ed espose all'interno dell'Associazione un programma di assistenza. Poté avvalersi degli aiuti provenienti dalla [[nobiltà]] genovese che offrì mezzi e collaborazione. Sorsero così le ''Cento Signore della Misericordia protettrici dei Poveri di Gesù Cristo'' ("Cento signore della Carità"), che operarono insieme ad altre volontarie nei vari quartieri. Nel [[1634]] scrisse un [[regolamento]] per la Congregazione delle Cento Signore della Misericordia.
 
Le Cento Dame non durarono molto. La Bracelli partecipò alla riorganizzazione del [[lazzaretto]] di Genova, usato al di fuori daidei periodi di [[peste]] per l'assistenza a donne, bambini, vecchi e invalidi; ottenne che una percentuale degli introiti fosse assegnata ai lavoratori.
 
=== Le "quarantore" ===