Natalizumab: differenze tra le versioni
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== Meccanismo di azione ==
linfocita T attivato l'incontro con l'APC e la risposta immunitaria non viene attivata. In questo modo, i linfociti T attivati vanno incontro ad [[apoptosi]].
Esistono diverse evidenze che dimostrano che il blocco di questo tipo di integrina sia importante per il blocco della progressione dei modelli sperimentali di encefalite autoimmune murina. Inoltre, il numero di integrine VLA-4 espresse sulle membrane cellulari dei linfociti si correla con la severità della malattia.
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== Evidenze cliniche ==
I primi trial clinici condotti su questo farmaco hanno dimostrato una sua azione di prevenzione delle ricadute in pazienti affetti da
Nella malattia di Crohn in stadio avanzato il natalizumab ha indotto una remissione clinica in pazienti non responsivi ai farmaci immunosoppressivi.
Durante alcuni studi <ref>Yousry TA et al: Evaluation of patients treated with natalizumab for progressive multifocal leukoencephalopathy. N Engl J Med. 2006 Mar 2;354(9):924-33</ref>, si registrarono tre casi di [[leucoencefalopatia multifocale progressiva]], una patologia potenzialmente letale che si manifesta quasi esclusivamente in pazienti immunodepressi (ad esempio pazienti affetti da AIDS o in terapia con farmaci immunosoppressori) ed è dovuta al virus JCV. Per questo motivo il natalizumab fu spontaneamente e temporaneamente ritirato dal mercato per una rivalutazione del profilo benefici/rischi. A seguito di uno studio successivo, condotto su pazienti che avevano ricevuto questo farmaco per la terapia della sclerosi multipla,
Al momento il natalizumab (secondo le direttive dell'AIFA per l'Italia) è indicato in monoterapia per i pazienti affetti da
== Fonti bibliografiche ==
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