Radiofonia: differenze tra le versioni

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La '''radiofonia''' è "''la trasmissione di programmi musicali e ricezioneparlati effettuata da apposite stazioni mediante radionde e destinata a distanzachi sia fornito di contenutiradioricevitori''" [[suono|sonori]](Gabrielli, perGrande mezzodizionario didella lingua [[ondeitaliana, elettromagnetiche]]1989).
 
Il termine indica quindi un'attività di comunicazione unidirezionale, dall'emittente al ricevente, supportata da tecnologie e apparati specifici che consentono la trasmissione modulata di suoni convertiti in [[onde radio]] e la loro ricezione e riproduzione a distanza.
Nei primi decenni era distinta in ''radiotelefonia'', le comunicazioni vocali tra due o più persone, e in ''radioaudizioni circolari'', la diffusione di contenuti sonori alle masse.
[[Immagine:RadioShark.jpg|thumb|right|Ricevitore radio per computer]]
Oggi entrambi i termini sono in disuso.
 
==StoriaBreve storia==
{{vedi anche|Radio (elettronica)}}
Il padre della radiofonia è l'inventore [[Canada|canadese]] [[Reginald Fessenden]] il quale, per primo, il [[23 dicembre]] [[1900]] riesce a trasmettere la propria voce a circa un chilometro e mezzo di distanza utilizzando le onde elettromagnetiche. Negli anni seguenti si impegna nel perfezionare la sua invenzione. Il [[24 dicembre]] [[1906]] trasmette il primo [[programma radiofonico]] della storia: parole e musica vennero ricevute fino a circa 25 Km di distanza.
Il padre della tecnologia in questione è ufficialmente riconosciuto in [[Guglielmo Marconi]], che la brevettò in Inghilterra nel [[1897]].
 
Le tecnologie radiofoniche furono sviluppate in tempi abbastanza brevi, se si pensa che la [[BBC]] cominciò ad effettuare emissioni regolari nel 1922, e l'[[Unione Radiofonica Italiana|URI]] (poi evoluta nell'[[EIAR]] e successivamente nella [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]]) cominciò le proprie nel 1924. La prima trasmissione radiofonica in Italia partì da [[Torino]].
Nei decenni seguenti la radiofonia si diffonde in tutto il mondo principalmente per due scopi: la comunicazione vocale tra due o più persone e la diffusione di contenuti sonori alle masse. La prima veniva chiamata "radiotelefonia", la seconda "radioaudizioni circolari", termini oggi completamente in disuso sostituiti dal generico termine "radio".
 
===Dagli anni trenta agli anni sessanta del Novecento===
La radiofonia è stata quindi la prima forma di diffusione del [[mass media|mezzo di comunicazione di massa]] che chiamiamo [[radio (comunicazione)|radio]]. La seconda forma di diffusione di tale mezzo di comunicazione di massa è stata la [[filodiffusione]]. L'ultima forma di diffusione in ordine di tempo è stata la rete [[Internet]].
Per la sua relativa semplicità ed economicità la tecnologia radiofonica - detta in seguito semplicemente radio - diede origine a [[Rete radiofonica|reti]], attraverso le quali ottenne in breve tempo un'amplissima diffusione, e costituì la prima radicale innovazione nelle [[mass media|comunicazioni di massa]] dopo l'invenzione della [[stampa]].
 
Come sempre accade, la tecnologia, una volta messa a punto, ha generato nuovi contenuti, linguaggi, immaginari. Ed anche produttori e prodotti, consumi e consumatori.
==Voci correlate==
* [[Onde radio]]
 
In questi anni la gestione delle radio e delle trasmissioni, anche a causa del costo della tecnologia trasmissiva e degli studi, è rigidamente in mano agli stati nazionali.
[[Categoria:Radio]]
 
Le trasmissioni avvengono in [[modulazione di ampiezza]], acronimo [[AM]].
 
===Gli anni settanta del Novecento: le radio libere===
Nel [[1976]] il monopolio della [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]] per la radiodiffusione commerciale in Italia viene infranto dalla sentenza 202 della Corte Costituzionale, in conseguenza di ciò proliferano in breve tempo le [[radio libere]].
 
La [[radio libere|radio libera]] è una emittente di piccole dimensioni sia in termini di studio radiofonico, antenna di trasmissione, costi di gestione; è in grado di coprire un'area di ascolto di pochi chilometri quadrati, spesso interna ad una città; trasmette in [[modulazione di frequenza]] (FM): questa tecnologia, sviluppata negli [[Anni 1930|anni trenta]] è disponibile in pratica già dal [[1945]] ma sino ad allora poco sfruttata. Gli apparati di trasmissione sono più accessibili, anche in termini economici, supportano la stereofonia ed una qualità audio molto elevata.
 
La radio libera nasce e si sviluppa con intenti di trasmettere musica, dediche, notiziari tipicamente a carattere locale, programmi demenziali, idee politiche.
 
Successivamente si sviluppano anche radio libere aventi connotazione specialistica come quella religiosa.
 
Si annoverano programmazioni tra le più originali o strampalate, quali ad esempio quelle di trasmettere via radio programmi sw per computer, da far registrare su nastro dagli ascoltatori, per permetterne poi l'utilizzo.
 
Le prime radio libere hanno tipicamente una connotazione politica di sinistra.
 
===La sentenza della Corte Costituzionale 202/1976===
Se non c'erano, pertanto ostacoli dal punto di vista tecnologico, vigeva, tuttora in Italia il Codice postale del 1936 che imponeva il monopolio delle trasmissioni radio alla Rai.
 
Apripista per la rottura di questo privilegio fu la televisione che con sentenza del 1974 era riuscita ad ottenere il riconoscimento della liceità delle trasmissioni via cavo.
 
La sentenza 202 del 1976
{{quote|...dichiara l'illegittimità costituzionale degli artt. 1, 2 e 45 della legge 14 aprile 1975, n. 103 (nuove norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva) nella parte in cui non sono consentiti, previa autorizzazione statale e nei sensi di cui in motivazione, l'installazione e l'esercizio di impianti di diffusione radiofonica e televisiva via etere di portata non eccedente l'ambito locale.}}
Nel corso della stessa sentenza si dà atto che i trasmettitori "liberi" in Italia erano circa 400.
 
Il numero delle radio libere in Italia, anche grazie alla mancata regolamentazione legislativa delle frequenze vigente in questi anni, cresce vertiginosamente: il loro numero passa da circa 150 nel 1975, sino a 2800 nel 1978.
 
===Dalle radio libere alle radio private===
Negli anni ottanta del Novecento aumenta la professionalità dei conduttori radiofonici, la
qualità dei programmi, le dimensioni degli studi; ciò avviene di pari passo con l'aumento degli introiti pubblicitari, dovuti alla importanza delle radio anche in termini di ascolti.
Si parla quindi non più di radio libera, ma di [[radio privata]]. Le divisione recepita a partire dalle leggi sull'emittenza, dalla legge Mammì del 1990 e dalla legge Gasparri del 2004, è quella fra [[radio commerciale]] e [[radio comunitaria]]. Più 'radio privata' la prima, più 'radio libera' la seconda.
 
===Entrata in scena nei network nazionali===
Negli anni novanta del Novecento si ha infine l'entrata in scena dei grandi network nazionali, e la scomparsa della maggior parte delle radio più piccole.
 
===Il nuovo millennio: radio e internet===
La diffusione della [[banda larga]] ha consentito di recente il trasporto della radio attraverso [[Internet]], dando ad essa nuova linfa ed una nuova sociologia (vedi [[Web radio]]).
 
==Lista di emittenti radiofoniche ==
''(si citano - in ordine alfabetico - quelle attualmente presenti su it.wiki. Da espandere)''
{|
| width="50%" valign="top" |
* [[Discoradio]]
* [[Lifegate Radio]]
* [[m2o]]
* [[Play Radio]]
* [[R 101]]
* [[RadioCapodistria]]
* [[Radiocittà Fujiko]]
* [[Radio 24]]
* [[Radio Alice]]
* [[Radio Bologna per l'accesso pubblico]]
* [[Radio Capital]]
* [[Radio Ciroma]]
* [[Radio Città del Capo]]
* [[Radio Civico 22]]
* [[Radio Deejay]]
| width="50%" valign="top" |
* [[Radio Dimensione Suono]]
* [[Radio Europa Libera]]
* [[Radio Insieme]]
* [[Radio Italia solomusicaitaliana]]
* [[Radio Kabul]]
* [[Radio Linea Network]]
* [[Radio Maria]]
* [[Radio Monte Carlo]]
* [[Radio Papesse]]
* [[Radio Popolare|Radio Popolare - Popolare Network]]
* [[Radio Radicale]]
* [[Radio 105]]
* Radio [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]]: [[Radio1]], [[Radio2]], [[Radio3]], [[Isoradio]]
* [[Radio Subasio]]
* [[RTL 102.5]]
* [[Telepace]] (era - ed è ancora - anche radio)
|}
 
==Sentenze Corte Costituzionale==
*[http://it.wikisource.org/wiki/Sentenza_della_Corte_Costituzionale_n.59/1960 Sentenza n.59 del 1960] Infondate le questioni di costituzionalità perché l'etere tollera un numero ridotto di canali
 
*[http://www.giurcost.org/decisioni/1974/0225s-74.html Sentenza n. 225 del 1974] Parziale illegittimità delle norme "postali", ma sostanziale legittimità del monopolio via etere
 
*[http://www.giurcost.org/decisioni/1974/0226s-74.html Sentenza n. 226 del 1974] Illegittimità del monopolio via cavo e quindi sua liberalizzazione
 
*[http://www.giurcost.org/decisioni/1976/0001s-76.html Sentenza n. ..1 del 1976] Manifestamente infondate le impugnative
 
*[http://www.giurcost.org/decisioni/1976/0202s-76.html Sentenza n. 202 del 1976] non può essere invocata la limitatezza delle frequenze per quello che riguarda le trasmissioni locali
 
== Bibliografia ==
*[http://www.planetmedia.it/planeteditore.htm Massimo Lualdi, “Aspetti giuridici delle interferenze in Modulazione di Frequenza tra Stati confinanti (Italia – Svizzera)"]
*[http://www.planetmedia.it/tfml.htm Massimo Lualdi, "Le radio locali: un'esperienza comunicativa per il pubblico giovanile (1975-77)"]
*[http://www.planetmedia.it/cmptbz.pdf Vito Scelsi, "La tutela costituzionale del diritto all'informazione - Le compatibilizzazioni radioelettriche"]
* [[Francesco Monico]], Il Dramma Televisivo - l'autore e l'estetica del mezzo, 2006, Meltemi, Roma.
 
== Voci correlate ==
*[[Podcasting]]
*[[Ponte radio]]
*[[Radio (elettronica)]]
*[[Radio Londra]]
*[[Streaming]]
*[[Normativa della radiotelevisione terrestre]]
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.ininternet.org/radio.htm Elenco Stazioni Radio in Italia]
* [http://www.musicaememoria.com/elenco_delle_radio_libere_attive.htm Elenco radio nel 1976]
* [http://www.cnit.it/images/catalogo.pdf L’AVVENTURA DELLA RADIO, Un viaggio nella storia, scienza e arte delle Telecomunicazioni "Collezione Patanè"]
* [http://www.radiomarconi.com/marconi/storia_radio.html Origini e sviluppo della radiofonia in Italia 1919-2003]
*[http://www.agcom.it/L_naz/dl177_05.htm Testo unico della Radiotelevisione]
* [http://www.guglielmomarconi.com La radio nel tempo e nello spazio"] - Sito dedicato alla Radio ed alla grande personalità di Guglielmo Marconi
[[Categoria:Radiodiffusione| ]]
 
[[pl:Radiofonia]]
[[vec:Radio]]