Gio Ponti: differenze tra le versioni

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Nel [[1941]] fonda la rivista ''Stile''<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/10/23/gio-ponti-sette-anni-con-stile.html</ref>, la cui pubblicazione termina nel [[1947]]<ref name="samha207.unipr.it">http://samha207.unipr.it/samirafe/loadcard.do?id_card=22380&force=1</ref>.
 
Nel [[1951]], si unì allo studio insieme a Fornaroli, l'architetto [[Alberto Rosselli (architetto)|Alberto Rosselli]]<ref>http://www.ordinearchitettisavona.it/files/eventi/gio_ponti.pdf</ref> e [[Filippo Michielon]]. Nel [[1952]] costituisce con l’architetto Alberto Rosselli lo studio Ponti-Fornaroli-Rosselli<ref name="samha207.unipr.it"/>. Qui iniziò il periodo di più intensa e feconda attività sia nell'architettura che nel design, abbandonando i frequenti riallacci al passato neoclassico e puntando su idee più innovative. Appartiene a questo periodo la costruzione, a [[Forlì]], su incarico di [[Aldo Garzanti]], del complesso che comprende sia l'[[Hotel della Città et de la Ville]], sia il Centro Studi Fondazione Livio e Maria Garzanti. L'edificio, progettato nel [[1953]] e terminato nel [[1957]], si segnala per i suoi spioventi invertiti, le finestre esagonali, gli spazi aperti e il respiro fra i corpi<ref>{{en}} design museum {{collegamento interrotto|1=[http://design.designmuseum.org/design/gio-ponti] |date=dicembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
Fra il [[1966]] ed il [[1968]] collaborò con l'impresa di produzione Ceramica Franco Pozzi di [[Gallarate]]{{cn}}.