Arcidiocesi di Ravenna-Cervia: differenze tra le versioni

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Nel [[540]] tutta l'arcidiocesi di Ravenna fu recuperata al dominio romano (d'Oriente), sottraendola al regno degli Ostrogoti. I beni della chiesa gota (ariana) furono devoluti alla chiesa ravennate (cattolica). Tra le prime opere pubbliche della Ravenna bizantina vi fu la costruzione di due basiliche monumentali. Iniziata nel [[532]], fu ripresa l'edificazione della [[Basilica di San Vitale (Ravenna)|Basilica di San Vitale]], che fu portata a compimento nel [[547]]. Nel [[549]] terminarono i lavori di costruzione della [[Basilica di Sant'Apollinare in Classe]].
 
Vista l'accresciuta importanza, nel [[546]] ai vescovi di Ravenna fu attribuito il titolo di [[Arcivescovo|arcivescovi]]: [[Massimiano (arcivescovo)|Massimiano]] fu il primo a ricevere il [[Pallio (cattolicesimo)|pallio]] da [[papa Vigilio]]. Agli inizi del [[VII secolo]], la [[metropolia]] ravennate si estese anche alle diocesi di [[Diocesi di Cesena-Sarsina|Cesena]], [[Sede titolareDiocesi di ForlimpopoliForlì-Bertinoro|Forlimpopoli]] e [[Diocesi di Cesena-Sarsina|Sarsina]], fino a quel momento suffraganee di Roma.
 
L'arcivescovo ravennate cominciò a stringere rapporti sempre più stretti con l'[[Impero romano d'Oriente]]. Capitale dei possedimenti bizantini d'Italia dal [[554]], la città fu favorita dall'imperatore rispetto a Roma, considerata spesso come avversaria. Con la costituzione dell'[[Esarcato d'Italia]] ([[584]] ca), Ravenna fu eretta capitale. Al vertice dell'amministrazione vi era l'[[esarca]] nominato dall'imperatore, ma Costantinopoli conferì anche all'arcivescovo importanti poteri civili, come il controllo delle finanze urbane, dei pesi e delle misure, dell'[[annona (economia)|annona]], e la piena giurisdizione civile e penale sul clero.