Acido docosaesaenoico: differenze tra le versioni

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Alcuni animali con accesso al mare sintetizzano molto poco il DHA attraverso il metabolismo, ma l'assumono soprattutto con la dieta.
Tuttavia, negli erbivori e nei carnivori che non mangiano il pesce, il DHA è prodotto internamente a partire dall'[[acido α-linolenico]], un acido grasso omega-3 che si può trovare in alcune piante, ad esempio nei semi di lino ed anche in animali che si nutrono di piante. La conversione dell'acido α-linolenico (ALA) in DHA richiede più passi dove agiscono in sequenza enzimi elongasi e desaturasi passando per la formazione di [[acido eicosapentaenoico]]. Il processo è scarsamente efficiente ed il DHA può essere considerato un acido grasso essenziale.
Il DHA può essere metabolizzato per azione della [[COX-2]] fino a formare i docosanoidi, docosatrieni, resolvine (RvE1, RvD1, RvD2, RvD3, RvD4) e la neuroprotettina D1 (NPD1). Queste sostanze agiscono in modo simile agli ormoni, regolando varie funzioni cellulari citoplasmatiche e di membrana e svolgendo un ruolo importante in numerose funzioni dell’organismo tra cui l’infiammazione, la pressione arteriosa, la reattività bronchiale e l’aggregazione piastrinica. Il DHA è il principale acido grasso dei [[fosfolipidi]] nel cervello e nella retina e influisce sulla qualità dello sperma. L'assunzione con la dieta di DHA può ridurre il rischio di malattie cardiache riducendo nell'uomo il livello nel sangue dei [[trigliceridi]]. Si è osservato che bassi livelli di DHA sono associati con la [[malattia di Alzheimer]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=J. A.|cognome=Conquer|data=1º dicembre 2000|titolo=Fatty acid analysis of blood plasma of patients with Alzheimer's disease, other types of dementia, and cognitive impairment|rivista=Lipids|volume=35|numero=12|pp=1305–1312|accesso=29 dicembre 2016|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11201991|nome2=M. C.|cognome2=Tierney|nome3=J.|cognome3=Zecevic}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Mounir|cognome=Belkouch|data=1º dicembre 2016|titolo=The pleiotropic effects of omega-3 docosahexaenoic acid on the hallmarks of Alzheimer's disease|rivista=The Journal of Nutritional Biochemistry|volume=38|pp=1–11|accesso=29 dicembre 2016|doi=10.1016/j.jnutbio.2016.03.002|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27825512|nome2=Mayssa|cognome2=Hachem|nome3=Abdeljalil|cognome3=Elgot}}</ref>
 
==Note==