Alois Riegl: differenze tra le versioni

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Abilitato nel 1889, divenne professore straordinario nel 1895 e ordinario nel 1897 all'[[Università di Vienna]].
 
A questo periodo appartengono: ''Historische Grammatik der bildenden Künste'', pubblicato postumo ed edito da K.M. Swoboda e [[Otto Pächt]], [[1966]], manoscritti delle lezioni del 1897-98 e del 1899, edito in italia col titolo ''Grammatica storica delle arti figurative'', I traduzione italiana Bologna [[1983]] e Macerata [[2008]]; ''Die spätrömische Kunstindustrie nach den Funden in Österreich'' in due volumi, [[1901]] e [[1923]], pubblicato in italiano col titolo ''Industria artistica tardoromana'', [[Firenze]] [[1953]] e ristampato come ''Arte Tardoromana'', Torino 1959. In questo, attraverso l'uso delle tracce e dei materiali più anonimi, considerati maggiormente carichi di valore informativo, rivaluta il periodo storico preso in esame e per estensione tutti quei periodi definiti di «decadenza», come il [[barocco]] o l'[[eclettismo]] ottocentesco, affermandone gli autonomi e positivi valori formali ed espressivi.
 
Sempre di questo periodo sono ''Die Entstehung der Barockkunst in Rom'', tratto dalle lezioni del 1901-[[1902|02]] e pubblicato nel 1908 e ''Das holländische Gruppenporträt'', 1902, in quest'ultimo analizza i legami fra la ritrattistica e lo sviluppo democratico sociale olandese, analizzando in base alla ricognizione dei caratteri «esterni» e «interni» della composizione, i rapporti tra committenza, soggetti e pubblico, uno dei primi esempi di estetica della percezione.
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Dello stesso anno è ''Der moderne Denkmalkultus. Sein Wesen und seine Entstehung'', tradotto in italiano col titolo ''Il culto moderno dei monumenti. Il suo carattere e i suoi inizi'', Bologna 1981, nel saggio pone la scienza della conservazione dei monumenti come autonomo e specifico campo disciplinare, non più ausiliario della storia dell'arte, anche se di questa emanazione. Inoltre parla del "valore dell'antico", o meglio del '''valore di vetustà''' (dal tedesco ''Alteswert''): un valore «sentimentale», proprio del modo di sentire della massa della popolazione, non più esclusivo, come il valore aristocratico degli antichi cultori d'arte, o specialistico, come il valore storico delle cerchie degli eruditi, ma un valore inedito, proprio della nuova formazione sociale, carico di implicazioni etiche e politiche, caratteristico del socialismo democratico cristiano.
 
Collaborò con importanti riviste, tra le quali la ''Jahrbuch der Kunsthistorischen Sammlungen des allerhöchsten Kaiserhauses'', ''Mitteilungen der K. Uu. K. Zentralkommission'', ''ArcheologischArchäologisch-epigraphische Mitteilungen aus [[Impero austro-ungarico|Österreich-Ungarn]]''.
 
Dotato di una chiara visione “danubiana” dell'arte, priva di pregiudizi (per esempio, legati alla tendenza a dividere la storia dell'arte in storia per nazioni e per arti “maggiori” e “minori”), Riegl contribuì in maniera primaria alla rivalutazione dell'arte ''tardo antica'', bizantina, barocca, ecc...