Pietro Augusto Cassina: differenze tra le versioni

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rifrasato alcune parti che erano state cancellate, aggiunto alcune informazioni sul suo ricovero in manicomio.
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Può essere considerato a tutti gli effetti un pittore post impressionista per la sua pennellata indefinita ma fortemente espressiva.
Il 4 Novembre del 1936 all’età di 23 anni a seguito di un diverbio con un gruppo di avanguardisti fascisti (il Cassina era intervenuto per difendere da molestie alcune ragazze e aveva preso a schiaffoni uno dei ragazzi), viene arrestato la sera stessa dopo un breve interrogatorio e tentativo di fuga da sette agenti di polizia e condotto nel manicomio di Collegno (resterà rinchiuso in manicomio ingiustamente sino al settembre 1943), il padre ufficiale dell’esercito nulla poté a fronte di questo abuso di potere. Durante la sua permanenza Il Cassina fece affidamento sulla sua forza interiore e riuscì a superare la sofferenza della forzata degenza con l’aiuto della pittura: la sua produzione artistica non si spegne e lascia in eredità all’archivio della Certosa una ricca collezione di quadri conservati presso l’archivio dell’ospedale.
 
Il 412 Novembreluglio del 19361932, all’etàprobabilmente a seguito della visita di leva, viene ricoverato presso l'ospedale psichiatrico di Collegno con una diagnosi che lo definisce " manierato", fatuo e indifferente all'ambiente; viene dimesso un anno dopo il 23 anninovembre 1933!. Il 4 Novembre del 1936 a seguito di un diverbio con un gruppo di avanguardisti fascisti (il Cassina era intervenuto per difendere da molestie alcune ragazze e aveva preso a schiaffoni uno dei ragazzi), viene arrestato la sera stessa dopo un breve interrogatorio e tentativo di fuga da sette agenti di polizia e condotto nel manicomio di Collegno (resterà rinchiuso in manicomio ingiustamente sino al settembre 1943), il padre ufficiale dell’esercito nulla poté a fronte di questo abuso di potere. Durante la sua permanenza Il Cassina fece affidamento sulla sua forza interiore e riuscì a superare la sofferenza della forzata degenza con l’aiuto della pittura: la sua produzione artistica non si spegne, epurtroppo non lasciaresta traccia della sua attività artistica di questo periodo, ciononostante l’archivio dell’ospedale conserva 4 opere fatte in ereditàètà all’archiviomatura della(1990) Certosaall'interno unadi riccaun collezioneprogetto fatto con la cooperativa il Margine che aveva lo scopo di quadrivalorizzare conservatile pressovalenze l’archivioartistiche dell’ospedaledi ex-ricoverati (Brut Art).
 
Alcuni delle sue opere sono state esposte durante una recente mostra «L’arte, uno spiraglio...» allestita nel luglio 2017 presso la stessa Certosa di Collegno, già nel 1991 la Certosa aveva ospitato una mostra dedicata interamente alle sue opere.
 
I soggetti preferiti nei suoi quadri sono ritratti di fanciulle e zingarelli, autoritratti, nature morte con prevalenza di soggetti floreali, soggetti religiosi (volti del cristoCristo, crocifissioni e deposizioni, panorami e monumenti).
 
Era figura molto buona e un po’ bizzarra.: Dada una testimonianza di una sua modella emerge che aveva la passione per i travestimenti e pare che una volta si travestì da frate e durante il girovagare per le vie di Torino alla richiesta di una benedizione da parte di un passante non si tirò indietro e la cosa rese entrambi molto felici!
 
Un antiquario che lo ha conosciuto in vita dice che aveva un piccolo difetto ad un occhio ragion per cui in molti dei suoi ritratti introduceva ad arte un difetto nella riproduzione dell’occhio del modello.
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A parte alcune opere ad acquerello prodotte in età giovanile l'intera opera di Cassina si basa su pittura ad olio su supporto rigido (masonite) in grado di sopportare le sue pennellate energiche e le sue ditate.
 
Il Cassina era solito ritrarre zingari e zingarelle che invitava spesso a pranzo e/o a prendere un caffè. In particolare una zingarella di nome Lucia si era molto affezionata al Maestro e in età avanzata lo aiutava nei lavori domestici e nella pulizia personale .
 
Per sua scelta il Cassina non è mai entrato a far parte del mercato degli artisti dell'epoca, in quanto si è sempre rifiuatto di vendere le sue opere ai mercanti d'arte, per la stessa ragione pochissime sono le mostre in cui ha esposto i suoi quadri. Il suo concetto etico dell'arte faceva si che lui donasse le sue opere ai suoi amic, alle sue modellei e a un suo amico sacerdote a fini benefici o le vendesse a prezzi irrisori, sempre e comunque solo a persone con cui entrava in sintonia, per ricavare il minimo indispensabile per condurre una vita umile e sobria da spirito artistico libero cosi come lui si considerava
 
Sul tabernacolo della Chiesa PARROCCHIA SAN LEONARDO MURIALDO in Via F. De Sanctis, 28 a Torino è conservato un dipinto del volto di Cristo offerto da alcuni parrocchiani.
 
Le spoglie del Cassina riposano presso il Cimitero monumentale di Torino, dove lo stesso Comune di Torino avendo riconosciuto il Maestro Cassina "personaggio illustre nel campo della pittura" gli ha riservato un loculo in concessione sino al 3014.
 
Fonti