Comunità internazionale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
 
{{C|in molti punti simile a un saggio|politica|dicembre 2016}}
{{NN|politica|dicembre 2016}}
Line 5 ⟶ 4:
{{U|pagina = Federalismo|verso = a|argomento = diritto|argomento2 = sociologia|data = ottobre 2016|commento = Spostare i contenuti riguardanti il [[federalismo]] nell'apposita pagina e far sì che questa diventi davvero una voce riguardo alla Comunità internazionale}}
 
La '''comunità internazionale''' è l'insieme degli [[Stato|Stati]] e delle altre [[organizzazione|organizzazioni]] o [[istituzione|istituzioni]] le cui [[Relazioni internazionali|relazioni reciproche]] si basano sul [[diritto internazionale]].<ref>Cfr. la voce "Comunità internazionale" sull<nowiki>'</nowiki>''[http://www.treccani.it/enciclopedia/comunita-internazionale/ Enciclopedia Treccani]''.</ref>.
==Terminologia==
L'espressione ''Comunità internazionale'' è formata da un sostantivo e da un aggettivo. Il sostantivo ''comunità'' deriva dall'espressione latina ''Communitas'', la quale stava ad indicare una aggregazione umana diversa dalla normale ''societas'' (società), forma aggregativa che il pensiero greco stesso aveva indicata come naturale per l'uomo. Nella ''Communitas'' il pensiero romano riconosceva una forma volontaria di aggregazione su scopi valori e costumi di vita che si distinguevano dal resto dei consociati.
L'aggettivo ''internazionale'' ha una storia abbastanza variegata. La cultura greca che inventò la diplomazia, le guarentigie per i rappresentanti dei vari re che si scambiavano gli ambasciatori, non formulò mai una definizione di internazionale. Per i Greci<ref>Sheila L. Ager, ''Interstate Arbitrations in the Greek World, 337-90 B.C.'' (Hellenistic Culture and Society) [First Edition], 0520081625, 9780520081628 University of California Press 1997.</ref> esisteva solo il centro delle nazioni di allora che era la Grecia con le sue Città-Stato. mentre ad est venivano definiti barbari i popoli che avevano una cultura politica contraria alla democrazia che essi professavano (Persiani, Popoli mesopotamici, Egiziani e altri ancora). Invece, ad ovest, guardando il mar Mediterraneo, collocavano quei barbari dell'Europa di cui avevano una vaga conoscenza, ma che consideravano diversi totalmente da loro. Fra questi collocarono anche gli [[Italici]] che abitavano l'omonima penisola collocati più a nord delle colonie della [[Magna Grecia]]. Quando Roma conquistò la [[Grecia]] (145 a.C.) fu conquistata a sua volta dalla cultura, dalla filosofia e dai costumi greci. La Filosofia greca, allora, riformulò il concetto di civiltà democratica assorbendo in essa anche i Romani con i loro alleati italici che nel tempo erano stati assimilati. In tutta la storia romana non ci fu un utilizzo preciso del termine ''internazionale'', ma nel modo di concepire le relazioni internazionali si comprendeva che essi consideravano le relazioni interne all'Impero come relazioni fra le parti dello stesso Stato, mentre consideravano i trattati di pace che stipulavano e le guerre che intraprendevano come dei veri atti esterni al loro Stato ai quali davano la qualifica di veri e propri atti internazionali. Sulla dicotomia ''interno esterno'' delle relazioni tra gruppi, infatti, poggia la definizione corretta di internazionale.