Bryophyta: differenze tra le versioni

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== Le testimonianze fossili ==
Le testimonianze fossili riconducibili alle Briofite sono molto povere<ref>Smoot E. L. & T. N. Tayolor, 1986: ''Structurally preserved fossil plants from Antarctica: II. A Permian moss from the Transantartic Mountains''. American Journal of Botany 73 (12): 1683-1691. Consultabile all'indirizzo: {{cita web |url=http://paleobotany.bio.ku.edu/taylorPDFs%5C%5B1986%5D%20Smoot%20and%20Taylor-A%20Permian%20moss%20from%20the%20Transantarctic%20Mountains.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=3 dicembre 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100618223339/http://paleobotany.bio.ku.edu/taylorPDFs/%5B1986%5D%20Smoot%20and%20Taylor-A%20Permian%20moss%20from%20the%20Transantarctic%20Mountains.pdf |dataarchivio=18 giugno 2010 }} (Verificato il 4 dicembre 2011).</ref>. Una delle difficoltà maggiori nel riconoscimento delle briofite nei fossili è la mancata conservazione degli sporofiti e la somiglianza dei gametofiti ad alcune piante vascolari.
La prima testimonianza fossile riconducibile a briofite è in rocce provenienti dall'[[Argentina]] e datate alla prima parte dell'[[Ordoviciano]] (488-444 Ma). Si tratta di elementi simili a spore riconducibili alle epatiche<ref>Archangelsky S. & L. Villar de Seone, 1996: ''Estudios palinologico de la formacion Baquero (Cretacico), provincia de Santa Cruz, Argentina''. Ameghiniana 35: 7-19.</ref>. Queste testimonianze sono considerate da alcuni studiosi come la più antica prova di presenza di piante terrestri<ref>Vedi: http://www.uky.edu/KGS/education/geologictimescale.pdf (Verificato il 3 dicembre 2011).</ref>. Le prime testimonianze di muschi risalgono al [[Permiano]] (299-251 Ma).
La maggior parte dei fossili di briofite è riconducibile all'[[Eocene]] (55,8-33,9 Ma). Si tratta di piante conservate in ambra con strutture molto simili a quelle attuali, tanto da permettere il riconoscimento di molte delle specie conservate. Analogo discorso per le briofite fossili risalenti al [[Paleogene]] e all'[[Neogene]]: anche in questo caso è possibile il riconoscimento della maggior parte delle specie<ref>Vedi, ad esempio: Zander R. H., 2009: E''volutionay analysis of five bryophyte families using virtual fossils''. Anales del Jardin Botanico de Madrid 66 (2): 263-277. Consultabile all'indirizzo: {{collegamento interrotto|1=http://redalyc.uaemex.mx/redalyc/pdf/556/55612913005.pdf |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} (Verificato il 3 dicembre 2011).</ref>. Le linee evolutive interne alle briofite sono quindi nate e stabilizzate in epoca molto antica.
 
== Classificazione ==
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== Bibliografia ==
* AA. VV., 2003: Special Issue: ''Bryophyte''. Fremontia 31 (3): 1-44. Consultabile all'indirizzo: https://web.archive.org/web/20061224155818/http://www.uam.es/informacion/asociaciones/SEB/divulgacion/Fremontia_Vol31-No3.pdf (verificato il 2 dicembre 2011).
* Glime J. M., 2006: ''Bryophyte Ecology''. Volume 1. Physiological Ecology. Sponsored by Michigan Technological University; [[Botanical Society of America]], International Association of Bryologists. Published on-line: http://www.bryoecol.mtu.edu/ (verificato il 2 dicembre 2011).
* Purves W. H., Sadawa D., Orians G. H. & H. C. Heller, 2001: ''Biologia. L'evoluzione della diversità''. Zanichelli, Bologna. {{cita libro|isbn= 88-08-09664-5}}
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* {{Thesaurus BNCF}}
 
Repertorio flora protetta per l'Italia: https://web.archive.org/web/20110709142608/http://www.minambiente.it/home_it/menu.html?mp=/menu/menu_attivita/%2Fmenu%2Fmenu_attivita%2F&m=argomenti.html%7Cbiodiversita_fa.html%7CPubblicazioni_banche_dati.html%7CRepertorio_della_flora_italiana_protetta.html#flora
 
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