Etologia umana: differenze tra le versioni

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A partire dagli [[anni 1960|anni sessanta]] l'etologia ha invaso quindi anche il campo della psicologia umana, impegnandosi nella comprensione e spiegazione del comportamento umano, spesso interpretato in chiave evolutiva o in analogia con quelli adottati da specie imparentate, come faranno più tardi anche le correnti della [[sociobiologia]] e della [[psicologia evoluzionistica]]. <ref> Nel 1965 la [[Royal Society]] organizzò un convegno sul tema “ Ritualizzazione del comportamento nell'uomo e negli animali” e i lavori presentati vennero raccolti sulle “Philosophical Transactions of the Royal Society” (1966, 251, p.247-526)</ref>.
 
L'etologia umana parte dal presupposto che il [[DNA]] sia un ricettacolo filogenetico di ciò che sono stati e di come si sono comportati i nostri ascendenti, il che ha in qualche modo modellato il carattere dei comportamenti della discendenza. Tali comportamenti sono ovviamente cambiati nel passaggio da una specie a un'altra più evoluta, ma resta un tracciato comune (una sorta di memoria primordiale) delle cause per le quali sono avvenute le modificazioni strutturali, e quindi comportamentali. Queste “mutazioni” che riguardano i comportamenti della specie e poi individuali influenzano (e costituiscono al tempo stesso) la cultura umana; la socialità o la antisocialità, la mitezza o la [[aggressività]], ecc. sono il frutto sia dell'evoluzione biologica che di quella culturale ed e una causa evidente della [[mente]] dell'origine e della manifestazione delle [[malattia|malattie]] [[homo sapiens|umane]].
 
== Situazione odierna==