Campionato mondiale velocità Sidecar: differenze tra le versioni

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Inizialmente, il sidecar da competizione era pressoché simile al modello stradale, ovvero costituito da una moto alla quale veniva aggiogato un carrozzino. La prima significativa evoluzione tecnica si vide sul veicolo dell'equipaggio inglese [[Eric Oliver]] - [[Stan Dibben]], vincitori del [[Motomondiale 1953]]. Il ''side'' iridato, costruito dalla [[Watsonian]] su meccanica Norton, fu portato al debutto nella [[Gran Premio motociclistico del Belgio 1953|gara di apertura della stagione]] ed era realizzato intorno a un telaio monotrave (unico per moto e carrozzino) appositamente progettato, poteva contare su ruote dal diametro ridotto a 16", forcelle accorciate ed una struttura allungata con pedane arretrate, che consentiva al pilota una posizione di guida quasi inginocchiata, molto diversa da quella classica del motociclista<ref>{{cita web|url=http://www.mrequipe.net/history.htm|titolo=Sidecar world championship history|editore=www.mrequipe.net|lingua=en|accesso=28 settembre 2013}}</ref>, allo scopo di ridurre la sezione frontale e la resistenza all'avanzamento. Si passò poi a telai del tipo a piattaforma, con il serbatoio della benzina e la batteria posizionati, a seconda dei casi, tra la moto e il carrozzino o sul carrozzino<ref name=machines>{{cita web|url=http://sidecarracers.com/machines.php|titolo=The machines|editore=sidecarracers.com|lingua=en|accesso=10 febbraio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120606002753/http://www.sidecarracers.com/machines.php|dataarchivio=6 giugno 2012}}</ref>. Dagli [[anni 1950|anni cinquanta]] si diffusero le [[Carenatura (motociclismo)|carenature "a campana"]] che coprivano la ruota anteriore, permesse sui sidecar anche dopo il loro divieto sulle moto a fine [[Motomondiale 1957|1957]]; dagli [[anni 1960|anni sessanta]] si assistette a una ulteriore diminuzione delle dimensioni delle ruote, così da rendere i sidecar sempre più bassi.
 
Uno tra i più chiari esempi di innovazione fu la serie dei sidecar "CAT" di [[Rudi Kurth]] che, dopo aver realizzato nella prima metà degli anni sessanta dei sidecar a telaio tubolare "unico" per il campione Fritz Scheidegger (dotati di forcella a bracci oscillanti), realizzò nel 1966 per sé il suo primo sidecar con telaio "a piattaforma" - definito all'epoca "il sidecar più basso mai costruito" - con travi in acciaio su cui poggiava la meccanica BMW e il pianale del passeggero<ref>{{cita web|url=http://www.catbikes.ch/pdf/rudis_cat_developments.pdf|titolo=Rudi Kurth's CAT Developments|editore=www.catbikes.ch|lingua=en|accesso=3 ottobre 2013}}</ref>, per poi evolvere il concetto negli anni seguenti<ref>{{cita web|url=http://www.classic-motorrad.de/cm2002/kurth/rudi-kurth.htm|titolo=Rudi Kurth's außergewöhnliche Konstruktionen |editore=www.classic-motorrad.de|lingua=de|data=17 agosto 2008|accesso=3 ottobre 2013}}</ref><ref>[http://www.flickr.com/photos/teamheronsuzuki/9534742687/sizes/l/ Articolo sul CAT a motore Crescent del 1968]</ref> e arrivando a realizzare nel 1976 un veicolo (il ''CAT III'') con telaio monotrave centrale in alluminio - che fungeva anche da serbatoio - e con le sospensioni a quadrilateri deformabili e il manubrio che azionava sia la ruota anteriore che quella del carrozzino<ref>{{cita web|url=http://www.fasterandfaster.net/2008/08/rudy-kurth-and-1976-cat-iii.html|titolo=Rudy Kurth and the 1976 Cat III |editore=www.fasterandfaster.net|lingua=en|data=17 agosto 2008|accesso=3 ottobre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131005001205/http://www.fasterandfaster.net/2008/08/rudy-kurth-and-1976-cat-iii.html|dataarchivio=5 ottobre 2013}}</ref>.
 
[[File:1976-08-28 Rolf Steinhausen - Sepp Huber -Busch König BSA 2.jpg|left|thumb|L'equipaggio Steinhausen/Huber al GP di Germania 1976]]
La rivoluzione venne portata a compimento nel 1977, quando il britannico [[George O'Dell]] riuscì a vincere il Mondiale impiegando un mezzo - il [[Seymaz]] motorizzato [[Yamaha Motor|Yamaha]] – dotato anch'esso di un sistema di sterzata indiretta<ref>{{cita web|url=http://classic-motorbikes.net/wp/george-odell-seventies-super-hero/|titolo=George O’Dell – Seventies Super Hero|editore=classic-motorbikes.net|lingua=en|accesso=3 ottobre 2013}}</ref>. A questo fece seguito, nel [[Motomondiale 1978|1978]], [[Rolf Biland]], vincitore del titolo un mezzo, il [[BEO Imagine 77A]] motorizzato Yamaha, a due ruote motrici (le posteriori)<ref name=racingmemo78>{{cita web|url=http://racingmemo.free.fr/MOTO-GP-1978.htm|titolo=Les Championnats du Monde de Courses sur Route - L'année 1978|editore=racingmemo.free.fr|lingua=fr|accesso=13 febbraio 2012}}</ref>. Nel [[Motomondiale 1979|1979]] la FIM decise di “sdoppiare” il campionato dei sidecar: una categoria (la B2A) accoglieva i mezzi tradizionali, mentre un'altra categoria (la B2B) accoglieva i prototipi che si discostavano dai primi<ref name=racingmemo79>{{cita web|url=http://racingmemo.free.fr/MOTO-GP-1979.htm|titolo=Les Championnats du Monde de Courses sur Route - L'année 1979|editore=racingmemo.free.fr|lingua=fr|accesso=13 febbraio 2012}}</ref>. In quest'ultima categoria il titolo fu vinto da [[Bruno Holzer]], su un [[Louis Christen Racing|LCR]] che di motociclistico aveva ben poco (aveva un volante e dei pedali per freni, frizione, acceleratore). Sui mezzi di Biland e Holzer, inoltre, i passeggeri non avevano alcuna funzione, sebbene fossero presenti. Per evitare che i sidecar si allontanassero dall'essere motocicli, la FIM bandì i prototipi nel [[Motomondiale 1980|1980]], per riaccoglierli nel [[Motomondiale 1981|1981]] ad alcune condizioni: una sola ruota motrice posteriore e una sola ruota sterzante anteriore allineate tra loro (tolleranza massima laterale di 75&nbsp;mm), obbligo di utilizzo di un manubrio e partecipazione attiva del passeggero. Le regole del 1981 sono ancora in gran parte valide<ref name=regolamento2011>{{cita web|url=http://www.fim-live.com/fileadmin/alfresco/Codes_et_reglements/Sidecar_en.pdf|titolo=ROAD RACING FIM SIDECAR WORLD CHAMPIONSHIP REGULATIONS 2011 (DIAGRAM A - pag 64)|editore=www.fim-live.com|lingua=en|accesso=13 febbraio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131004234525/http://www.fim-live.com/fileadmin/alfresco/Codes_et_reglements/Sidecar_en.pdf|dataarchivio=4 ottobre 2013}}
</ref>; a fine [[anni 1990|anni novanta]] la FIM permise l'uso di sospensioni anteriori di tipo automobilistico.