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ortografia
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=== Il secondo Novecento ===
 
La [[Scuola di Francoforte]], con [[Max Horkheimer]] <ref>M. Horkheimer, ''Dialettica dell'Illuminismo'' (1947)</ref> e [[Theodor Adorno|Adorno]], porta allo scoperto la volontà di dominio e di sfruttamento che muove la Ragione illuministica portandola a piena realizzazione nella società capitalistica e ipertecnologica. In questo modo la lettura della tecnica come nichilismo viene ad unirsi ad una critica della società capitalistica che attinge a Marx e [[Sigmund Freud|Freud]]. Ne ''L'uomo a una dimensione'', fortunato ''[[best- seller]]'' di [[Herbert Marcuse]] (1964), la tecnologia viene presentata come l'essenza [[totalitarismo|totalitaria]] del [[capitalismo]], che opera attraverso la manipolazione dei bisogni umani da parte del potere costituito. Così la tecnica, da sempre identificata con il [[progresso tecnico|progresso]] e trasformazione sociale, viene al contrario vista come strumento di conservazione dello ''[[status quo]]''.
 
Su tutt'altro versante si pone il movimento [[cyberpunk]] il quale, a partire dagli [[anni 1980|anni ottanta]], assume le tecnologie digitali e la [[realtà virtuale]] come "luoghi" di una possibile liberazione politica e sociale, come nuova [[agorà]] nella quale possano svilupparsi un pensiero ed una pratica sociale alternativi rispetto al sistema capitalistico: non più liberarsi dalla tecnica, ma attraverso di essa. In tal modo il movimento cyberpunk oltrepassa la alternativa tra tecnologia come alienazione/ come liberazione, proponendo una sorta di "iper-alienazione" la quale, in una sorta di rovesciamento dialettico, libererebbe l'uomo dall'alienazione medesima attraverso la tecnica. Di fatto, e al di là delle teorizzazioni di "guru digitali" come [[Nicholas Negroponte]] o [[William Gibson]], la tecnologia digitale è oggi uno strumento elettivo del movimento [[no global]], i cui membri comunicano tra loro ed imbastiscono iniziative sociali e politiche tramite il tam-tam di Internet, dei suoi blog e dei suoi gruppi di discussione. Viene così a realizzarsi nella pratica almeno una delle profezie del [[Il Sessantotto|Sessantotto]], la nascita di quei "gruppi informali in fusione" nei quali [[Sartre]] e il già citato Marcuse vedevano una alternativa veramente rivoluzionaria rispetto alla oramai obsoleta forma del [[partito]] politico.