Tazio Nuvolari: differenze tra le versioni

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L'anno seguente ottenne la vittoria in una gara di [[Busto Arsizio]] a bordo della sua [[Norton Motorcycle Company|Norton]] che gli valse il suo primo contratto da professionista, firmato con la [[Indian]].<ref name="NuvMotoin"/> Nelle intenzioni della [[Nagas & Ray]], l'importatore italiano, Nuvolari avrebbe dovuto fare da gregario ad [[Amedeo Ruggeri]], pilota di punta della scuderia, ma il mantovano in più occasioni non rispettò gli ordini di squadra e a fine stagione, anche per la difficile convivenza con il compagno, non gli venne rinnovato il contratto.<ref name="NuvMotoin"/>
 
Grazie all'amicizia con Deo Chiribiri, pilota e comproprietario della [[Chiribiri]], Tazio riuscì comunque a procurarsi immediatamente un volante.<ref name="NuvMotoin"/> Nel [[1924]], sul [[circuito del Tigullio]], fu protagonista di una vittoria conquistata in maniera alquanto rocambolesca: Nuvolari condusse una gara estremamente tirata,<ref name="NuvMotoin"/> uscendo spesso di pista e fermandosi, in alcuni casi, a picco sul mare. A pochi chilometri dall'arrivo un distacco della ruota della sua [[Bianchi Tipo 18]] lo fece cappottare in un fosso.<ref name="NuvMotoin"/> Il meccanico che era con lui a bordo rimase stordito e non aveva quindi modo di cercare di riparare la vettura, quindi Nuvolari chiede aiuto agli spettatori. Dopo averla sistemata alla meno peggio, ripartì e vinse la gara. Gli spettatori al traguardo assistettero dunque ada un epilogo imprevisto: il mantovano vinse la corsa su un'auto praticamente ormai sui cerchioni e senza seggiolino di guida né volante, sostituito da Nuvolari con una chiave inglese, col meccanico ancora svenuto al fianco.<ref>{{cita web|url=http://www.nivola.org/nuv2i.asp#pericoloso|titolo=Pericoloso rallentare|editore=Nivola.org|accesso=31 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110918074947/http://www.nivola.org/nuv2i.asp#pericoloso|dataarchivio=18 settembre 2011}}</ref> A questo successo seguirono altre due affermazioni nella categoria 150[[cilindrata|cc]] nelle gare di Savio (occasione in cui conobbe [[Enzo Ferrari]]) e [[Polesine]].
 
Al contempo riprese a gareggiare anche nel motociclismo utilizzando sempre la sua Norton e ottenne risultati strabilianti: a bordo di un mezzo da 500cc era in grado di rivaleggiare con piloti che disponevano di moto da 1000cc e riuscì ad affermarsi a [[Mantova]] e [[Cremona]].<ref name="NuvMotoin"/> Queste prestazioni gli valsero le attenzioni di [[Gianfernando Tommaselli]], all'epoca direttore generale della [[F.I.V. Edoardo Bianchi|Bianchi]], che decise di ingaggiarlo per le stagioni a venire.<ref name="NuvMotoin"/> Il binomio Bianchi-Nuvolari aprì quindi la strada al successo al pilota mantovano.<ref name="NuvMotoin"/>
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Il [[1926]] iniziò però in maniera difficile, in quanto i collaudi della nuova moto procedettero a rilento, e l'unico risultato di un certo prestigio fu la vittoria nella sua classe al [[Gran Premio di Roma]], in cui sfiorò anche il successo assoluto arrivando secondo dietro a Ghersi, che però disponeva di una moto più potente.<ref name="NuvBianchi"/> Lo stesso anno fu anche protagonista di un brutto incidente sul [[Circuito di Solitude]] e in [[Italia]] rimbalzò la voce della sua morte, cosicché la Bianchi mandò [[Giulio Sirtori|Sirtori]] come emissario in [[Germania]] per verificare la situazione; Nuvolari in realtà era stato dimesso dall'ospedale e stava tornando in patria quando venne intercettato nella stazione di [[Stoccarda]].<ref name="NuvBianchi"/> L'incidente lasciò però alcuni strascichi che lo costrinsero a saltare il [[Tourist Trophy]], con grande rammarico del pilota.<ref name="NuvBianchi"/> Anche le gare seguenti non gli riservarono grandi fortune, fino alla corsa del Lario, a partire dalla quale riportò quattro vittorie consecutive di categoria che gli permisero di laurearsi [[Campionato Italiano Velocità|Campione Italiano Assoluto]].
 
Nonostante l'enorme popolarità conseguita nel mondo delle due ruote e il soprannome di ''Campionissimo'' che gli venne attribuito in quel periodo, Nuvolari era sempre più attratto dalle corse automobilistiche e nel corso del [[1927]] si preparava a rompere l'esclusiva che lo legava alla Bianchi.<ref name="ScudNuvolari">{{cita|Moretti|pp. 24-27|cidMoretti}}.</ref> Già a marzo infatti nacquero i primi screzi con Tommaselli per la partecipazione del mantovano alla [[Mille miglia]]; Nuvolari si era infatti accordato per disputare la gara su una [[Chiribiri]], ma di fronte all'opposizione della squadra dovette scendere a compromessi e corse alla guida di una [[Bianchi Tipo 20]] cogliendo il quinto posto.<ref name="ScudNuvolari"/> Al contempo continuava comunque a gareggiare in motocicletta, imponendosi a Lugo e Macerata. Al fine di alternare le corse in auto a quelle in moto Nuvolari acquistò una [[Bugatti T35#Type 35C|Bugatti T35C]], facendo il suo esordio con la vettura alla [[Coppa della Perugina]], da lui conclusa al terzo posto nonostante uno strappo alla schiena.<ref name="ScudNuvolari"/> Pochi giorni più tardi era in programma una corsa motociclistica a [[Verona]] e, pur di non rinunciarvi, il mantovano si fece fare un'iniezione di [[morfina]] per attenuare il dolore; anche se le sue condizioni fisiche non risultavano quindi ottimali, riuscì comunque a vincere la gara battendo piloti che disponevano di mezzi con cilindrata superiore.<ref name="ScudNuvolari"/> Il 12 giugno ottenne poi un prestigioso successo al [[Reale Premio di Roma]], disputando una corsa regolarissimamolto regolare dopo essere passato in testa nelle prime battute di gara; per Nuvolari era la prima vittoria conquistata in un Gran Premio automobilistico di rilievo.<ref name="ScudNuvolari"/> Lo stesso anno partecipò anche al [[Gran Premio d'Italia 1927|Gran Premio d'Italia]], riuscendo a superare le fasi eliminatorie, ma venendo costretto al ritiro durante la corsa. Entro la fine dell'anno si impose anche nella categoria 350&nbsp;cm³ del Gran Premio motociclistico delle Nazioni.
 
=== Scuderia Nuvolari (1928-1929) ===
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La stagione iniziò trionfalmente per Nuvolari, che si impose al debutto al [[Gran Premio di Tripoli]] conquistando il primo successo internazionale. Due settimane più tardi ottenne un'altra vittoria al [[Circuito del Pozzo]] a [[Verona]]: dopo aver superato il favorito [[Pietro Bordino]] al secondo passaggio, in una gara disputata in condizioni estreme, giunse primo al traguardo con una media di 115&nbsp;km/h.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Nuvolari, l'asso della velocità|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&f=5171&p=1&c=1#page/12/mode/2up|rivista=supplemento a Il Secolo Illustrato|numero=4|anno=1933|mese=settembre-ottobre|p=13}}</ref> Lo stesso anno partecipò anche alla [[Mille Miglia]], in cui dominò il primo tratto di gara, ma a seguito di un aspro duello con [[Gastone Brilli-Peri|Brilli-Peri]] fu costretto a rallentare fino a concludere sesto.<ref>{{cita|Moretti|p.109|cidMoretti}}.</ref> Riportò anche altri successi in auto ad [[Alessandria]] e [[Messina]] e ottenne il secondo posto alla [[Coppa Montenero]]. Al [[Gran Premio d'Italia 1928|Gran Premio d'Italia]] poi, guidando una monoposto sistemata alla meno peggio e che nelle prove aveva dimostrato una scarsa competitività, riuscì a concludere terzo tenendosi dietro concorrenti dotati di mezzi ben più potenti e la sua impresa fu esaltata dalla stampa nazionale.<ref name="ScudNuvolari"/> Al contempo continuava comunque le corse in moto, imponendosi per la terza volta consecutiva al [[Gran Premio motociclistico d'Italia|Gran Premio delle Nazioni]] alla guida della sua [[F.I.V. Edoardo Bianchi|Bianchi]] e ripetendosi al [[Circuito del Tigullio]].
 
Frattanto Nuvolari si era reso conto di disporre ormai di un mezzo obsoleto che non gli avrebbe permesso di lottare per la vittoria. Al fine di trovare una macchina competitiva decise di ingaggiare un giovane ingegnere, [[Alberto Massimino]], che aveva il compito di modificare la sua 35C per renderla più performante.<ref name="ScudNuvolari"/> La vettura, rinominata Bugatti-TN, si rivelò però disastrosa e Nuvolari decise quindi di correre le prime gare stagionali con la vecchia macchina. I risultati non furono confortanti e al Reale Premio di Roma l'inferiorità e la scarsa affidabilità del suo mezzo risultò ormai evidente.<ref name="ScudNuvolari"/> Il [[1929]] rappresentò quindi un anno molto difficile per il mantovano che trascurò la sua attività di pilota dedicandosi anche alla gestione di un concessionario. Nel frattempo [[Vittorio Jano]] gli offrì di guidare occasionalmente un'[[Alfa Romeo 6C#6C 1750|Alfa Romeo 6C 1750]], con cui esordì al [[Gran Premio del Mugello]] deludendo le aspettative, anche a causa della scarsa conoscenza del tracciato e dell'auto.<ref name="ScudNuvolari"/> Poche settimane più tardi, però, era prevista una gara motociclistica sul [[Circuito del Lario]] e per Nuvolari rappresentava un'occasione notevole per procurarsi un contratto con una casa automobilistica di livello.<ref name="Lario">{{cita pubblicazione|titolo=Nuvolari, l'asso della velocità|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&f=5171&p=1&c=1#page/12/mode/2up|rivista=supplemento a Il Secolo Illustrato|numero=4|anno=1933|mese=settembre-ottobre|pp=14-15}}</ref> Il mantovano, a bordo della solita Bianchi Freccia celeste, impose fin da subito un ritmo forsennato alla corsa e dopo quattro giri si era portato saldamente in testa superando anche i piloti che avevano mezzi di cilindrata superiore. Nonostante gli inviti dei dirigenti della sua squadra a gestire il vantaggio, Nuvolari continuò su medie elevatissimemolto elevate e una volta giunto al traguardo con un distacco molto ampio distacco su Varzi, secondo classificato, venne portato in trionfo dal pubblico entusiasta.<ref name="Lario"/> Questa vittoria gli fu utile per correre alcune gare con la Scuderia Materassi. Al [[Gran Premio di Monza]], a bordo della [[Talbot (azienda)|Talbot]] che gli venne messa a disposizione, riuscì a concludere in seconda posizione dietro a Varzi, mentre a Cremona fu costretto al ritiro.
 
=== La consacrazione con l'Alfa Romeo ===
[[File:Tazio Nuvolari.jpg|thumb|Tazio Nuvolari (a sinistra) insieme al suo meccanico Giovanni Battista Guidotti dopo la vittoria nel [[1930]] alla [[Mille Miglia]]]]
 
La morte di [[Gastone Brilli-Peri|Brilli-Peri]] nel marzo del [[1930]], a seguito di un incidente mentre provava la vettura sul percorso di gara del [[Gran Premio di Tripoli]], aveva lasciato l'[[Alfa Romeo (automobilismo)|Alfa Romeo]] priva di uno dei suoi tre alfieri. Per colmare la lacuna creatasi, il Direttore generale della casa di Arese [[Prospero Gianferrari]] decise di convocare Nuvolari, avendo individuato in lui il pilota più adatto da affiancare a [[Achille Varzi|Varzi]] e [[Giuseppe Campari|Campari]];<ref name="NuvAlfaIn">{{cita pubblicazione|titolo=Nuvolari, l'asso della velocità|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&f=5171&p=1&c=1#page/12/mode/2up|rivista=supplemento a Il Secolo Illustrato|numero=4|anno=1933|mese=settembre-ottobre|pp=17-20}}</ref> dopo un breve colloquio il mantovano venne assunto. Poche settimane più tardi era prevista la [[Mille Miglia]] e gli venne messa a disposizione una delle nuove [[Alfa Romeo 6C 1750|6C 1750]]. La gara fu caratterizzata da un lungo duello con Varzi che, dopo aver recuperato il distacco che aveva nella prima frazione, prese il comando a [[Terni]], ma nel tratto tra [[Ancona]] e [[Bologna]] Nuvolari fu in grado di recuperare quasi sette minuti di ritardo.<ref name="NuvAlfaIn"/> Dopo aver raggiunto il rivale a [[Vicenza]], giunti nei pressi di [[Peschiera del Garda]] durante la notte, avvenne uno degli episodi più noti della carriera del mantovano: al fine di far credere a Varzi di essere stato vittima di un guasto, spense i fari della propria auto e proseguì al buio, seguendo le luci di coda dell'avversario, salvo poi superarlo di sorpresa e andare a vincere la corsa.<ref name="NuvEsordioAlfa">{{cita|Moretti|pp. 27-34|cidMoretti}}.</ref> L'episodio divise i sostenitori dei due piloti, in quanto i tifosi di Varzi sostenevano che Nuvolari non avesse rispettato gli ordini di scuderia, anche se non risultava in realtà nessun comunicato di questo tipo da parte dei dirigenti dell'Alfa.<ref name="NuvAlfaIn"/>
 
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* Nel [[1931]], al [[circuito delle Tre Province]], durante la gara Nuvolari superò un passaggio a livello a velocità sostenute, riportando la rottura della molla di richiamo dell'acceleratore della sua [[Alfa Romeo]] 1750 6 cilindri. Per proseguire la corsa, una gara a cronometro, Nuvolari guidò controllando sterzo, freno e frizione mentre il meccanico Compagnoni regolava l'acceleratore, tramite la cintura dei pantaloni fatta passare attraverso il cofano. Nonostante questa tecnica di guida ai limiti del praticabile, Nuvolari vince la gara superando un incredulo [[Enzo Ferrari]] di 32 secondi<ref>{{cita web|url=http://www.nivola.org/nuv2i.asp#indiment|titolo=Una vittoria... indimenticabile|editore=Nivola.org|accesso=31 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110918074947/http://www.nivola.org/nuv2i.asp#indiment|dataarchivio=18 settembre 2011}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/08/allibito_dalle_folli_curve_Nuvolari_co_9_080608037.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150609124855/http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/08/allibito_dalle_folli_curve_Nuvolari_co_9_080608037.shtml|titolo=Io, allibito dalle folli curve di Nuvolari|pubblicazione=Corriere della Sera (da L'Europeo, 1962)|autore=Enzo Ferrari|giorno=8|mese=giugno|anno=2008|pagina=24|accesso=31 marzo 2011|urlmorto=sì|dataarchivio=9 giugno 2015}}</ref>.
* Nel [[1935]], nel [[Gran Premio di Germania]] sulla pista di 22&nbsp;km del [[Nürburgring]], Nuvolari si impose guidando un'[[Alfa Romeo]] nettamente inferiore alle potenti vetture tedesche in gara [[Mercedes-Benz (automobilismo)|Mercedes Benz]] e [[Auto Union]]. Nuvolari vinse con una clamorosa rimonta dopo essere rimasto attardato nella sosta per il rifornimento di benzina: ancora all'inizio dell'ultimo giro aveva un ritardo di 30 secondi dal primo. Questo successo fece "alterare" non poco i [[Gerarca|gerarchi]] [[Nazismo|nazisti]] presenti al circuito, che invece si aspettavano di vedere una grande affermazione tedesca in loro presenza; non la pensava così Nuvolari che, così sicuro di una sua vittoria, aveva appositamente portato dall'Italia una [[Bandiera d'Italia|bandiera tricolore]] nuova fiammante (aveva saputo che quella in dotazione agli organizzatori era logora), che fece issare sul pennone più alto durante la cerimonia di premiazione. Si dice che gli organizzatori, non trovando il disco con la ''[[Marcia Reale]]'' (l'[[inno nazionale]] italiano dell'epoca) lo sostituirono con quello di ''[['O sole mio]]''.<ref>{{cita|Bevilacqua|p. 417|cidBevi}}.</ref>
[[File:Nuvolari .jpg|thumb|[[Torino]], 3 settembre [[1946]], Coppa Andrea Brezzi. Nuvolari, su [[Cisitalia]] D46, conclude al 13º posto in 1h 25'57". Mentre taglia il traguardo sventola verso il pubblico il volante.]]
 
* Lo stesso anno, durante il [[Gran Premio di Montecarlo]] corso sotto una pioggia battente, un pilota ruppe il circuito dell'[[Olio lubrificante|olio]] della propria autovettura e inondò la pista in una doppia curva a S già scivolosa per l'[[acqua]]. I cinque corridori successivi, man mano che sopraggiungevano, perdevano aderenza e scontrandosi tra loro o con le barriere disseminarono quel punto della pista di rottami. Nuvolari, sopraggiunto per sesto, riuscì derapando in velocità a mantenere comunque il controllo della sua vettura, percorrendo una particolare traiettoria che gli consentì di uscire dalla doppia curva schivando tutti i rottami con la precisione di alcuni centimetri<ref name="time_obit"/>;
* Il 15 giugno [[1935]] tenta di battere sull'[[Autostrada Firenze-Mare]] (nel tratto del rettilineo di 8&nbsp;km presso [[Altopascio]]), due primati europei di velocità utilizzando l'[[Alfa Romeo 16C Bimotore]], creata da [[Enzo Ferrari]] per resistere alle [[Mercedes]] e [[Auto Union]]. La giornata scelta per il tentativo è poco felice poiché tira un forte vento, Nuvolari però prova ugualmente e parte. Mentre la macchina viaggia a circa 320&nbsp;km/h, viene investita lateralmente da una forte raffica di vento che causa una spaventosa sbandata di oltre 200 metri. Il mantovano riesce comunque a controllare l'auto, che pesa 1.300&nbsp;kg ed è molto difficile da controllare già a 150&nbsp;km/h. Nonostante l'imprevisto Tazio prosegue, neutralizza un'altra analoga sbandata poco dopo, e stabilisce due primati: percorre in 11 secondi e 50/100 il chilometro lanciato alla media di 321,420&nbsp;km/h, e in 17 secondi e 98/100 il miglio lanciato con media di 323,125&nbsp;km/h (con una punta, nell'ultimo tratto percorso, di oltre 360&nbsp;km/h). «Non avevo mai affrontato un pericolo così tremendo, nemmeno il giorno in cui presi fuoco a Pau», dichiarerà anni dopo ricordando l'episodio.
* Al volante di un'Auto Union D, conquistò il Gran Premio d'Italia del 1938.
* Nel 1947 alla Mille Miglia, con la [[Cisitalia 202 Spyder Mille Miglia]], da lui preferita alla [[Cisitalia 202|versione coupé]] perché gli permetteva una migliore respirazione (aveva seri problemi ai [[polmoni]]), arrivò 2º dietro [[Clemente Biondetti]] dopo aver corso in testa per quasi tutta la gara, soccombendo all'attacco del vincitore solo sul tratto autostradale (novità di quell'anno) Torino-Brescia percorso sotto pioggia battente.
* Nel [[1948]], all'età di cinquantasei anni, a sorpresa Nuvolari prese ancora il via della Mille Miglia con una [[Ferrari 166 SC]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.supercars.net/cars/2223.html|titolo=1948 Ferrari 166 Spyder Corsa|editore=Supercars.net|accesso=30 aprile 2011}}</ref>: prima che problemi meccanici lo costringessero al ritiro, nel primo tratto di gara fece segnare il miglior tempo assoluto. Fece togliere prima il cofano motore per ovviare ada una chiusura imperfetta, poi volò via un parafango, poi si ruppe il supporto del sediolo del meccanico e infine, dopo una derapata troppo accentuata si incrinò l'occhio (supporto) di una balestra ed Enzo Ferrari, dato che il pilota non intendeva far effettuare una riparazione per non perdere la testa della classifica, gli impose di fermarsi e di ritirarsi vicino a [[Reggio Emilia]].
* Il 10 aprile [[1950]] Nuvolari partecipava alla gara in salita Palermo-Monte Pellegrino, in [[Sicilia]], su [[Cisitalia 204A Abarth Spider Corsa]] della Squadra [[Carlo Abarth]]. Otteneva la vittoria della classe fino 1100&nbsp;cm³ Sport e il 5º posto assoluto. È stata la sua ultima gara e l'ultima vittoria di Nuvolari.
 
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Nuvolari non annunciò mai formalmente il suo ritiro, ma la sua salute andava deteriorandosi e divenne sempre più solitario<ref name="officialsite_bio_2">{{cita web |url=http://www.tazionuvolari.it/bio2_uk.htm |titolo=The years from 1930 to 1953 |accesso=18 aprile 2007|autore=Gianni Cancellieri|editore=Tazio Nuvolari.it|lingua=en}}</ref>. Nel 1952 venne colpito da un [[ictus]] che lo lasciò parzialmente paralizzato, e morì un anno più tardi, l'11 agosto, a causa di un altro ictus<ref name="time_obit">{{cita pubblicazione|data=24 agosto 1953|titolo=The Last Race|rivista=TIME|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,818755-1,00.html|lingua=en|accesso=18 aprile 2007}}</ref>. Pressoché tutta la città di [[Mantova]] partecipò ai suoi funerali<ref name="posthumus1">{{cita libro|cognome=Pritchard|nome=Anthony|titolo=A Century of Grand Prix Motor Racing|lingua=inglese|pagine=59|isbn=1-899870-38-5}}</ref>, che si tennero il 13 agosto [[1953]] e ai quali parteciparono tra le 25.000 e le 55.000 persone<ref name="posthumus1"/>. Il corteo funebre era lungo alcuni chilometri e la bara di Nuvolari fu messa su un telaio di macchina scortato da [[Alberto Ascari]], [[Gigi Villoresi|Luigi Villoresi]] e [[Juan Manuel Fangio]]. Secondo le sue volontà, fu sepolto nel [[Cimitero monumentale di Mantova]], con gli abiti che indossava sempre scaramanticamente in corsa: il maglione giallo con il suo monogramma, i pantaloni azzurri e il ''gilet'' di pelle marrone. Al fianco il suo [[volante]] preferito<ref name="time_obit"/>.
 
Oltre ai tanti cittadini, ai tifosi, alla gente comune, fu presente anche [[Enzo Ferrari]], che ebbe poi modo di dichiarare «''...non appena mi giunse notizia della sua fine partii per Mantova. Nella fretta mi persi in un dedalo di strade sconosciute della città. Scesi di macchina, chiesi ada un negozio di stagnino la via per villa Nuvolari. Ne uscì un anziano operaio, che prima di rispondermi fece un giro intorno alla macchina, per leggere la targa. Capì, mi prese una mano e la strinse con calore. "Grazie di essere venuto" – bisbigliò commosso – "Come quello là non ne nasceranno più"''».
 
Sulla tomba di Nuvolari è incisa una frase che sembra quasi volerlo incitare a fare corse anche nell'aldilà: «Correrai ancor più veloce per le vie del cielo».
 
L'[[Alfa Romeo Monoposto 8C 35|Alfa Romeo 8C-35]] di Nuvolari fu venduta all'[[Asta (compravendita)|asta]] ada oltre 7 milioni di [[euro]] durante il [[Circuito di Goodwood#Eventi|Goodwood Revival]] del [[2013]]<ref>{{cita news|url=http://www.autoblog.it/post/276917/alfa-romeo-8c-35-lauto-di-nuvolari-venduta-a-piu-di-7-milioni-di-euro|titolo=Alfa Romeo 8C-35: l'auto di Nuvolari venduta a più di 7 milioni di euro|pubblicazione=autoblog.it|autore=Mirco Magni|data=17 settembre 2013}}</ref>; ciò ne ha fatto l'Alfa Romeo più costosa di sempre<ref>record di costo al settembre 2013</ref><ref>{{cita news|url=http://motori.corriere.it/auto_epoca/13_settembre_15/alfa-nuvolari-asta_d7a3083a-1e26-11e3-a7f1-b3455c27218c.shtml|titolo=L'Alfa di Nuvolari venduta all'asta per 7 milioni di euro|pubblicazione=motori.corriere.it|data=16 settembre 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.quattroruote.it/notizie/eventi/asta-record-sette-milioni-per-l-alfa-8c-di-nuvolari-video|titolo=Sette milioni per l'Alfa 8C di Nuvolari|pubblicazione=quattroruote.it|autore=Roberto Barone|data=16 settembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029195742/http://www.quattroruote.it/notizie/eventi/asta-record-sette-milioni-per-l-alfa-8c-di-nuvolari-video|dataarchivio=29 ottobre 2013}}</ref>.
 
== Principali vittorie automobilistiche ==
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=== Musica ===
* [[Secondo Casadei]], fondatore dell'omonima famosa orchestra, scrisse negli [[Annianni 1930|anni trenta]] insieme a [[Primo Lucchi]] una canzone, un ritmo allegro, dal titolo ''Nuvolari'', dedicata al grande campione. Nel suo diario, Casadei racconta che si trovava insieme all'amico Lucchi ad aspettare la [[Mille Miglia]], in attesa di vedere sfrecciare il pilota: ada entrambi venne in mente un motivo, e, non avendo altro, misero giù note e testo sulla carta gialla che avvolgeva i loro panini.{{Citazione necessaria}}
* ''Nuvolari'' è il titolo di una famosa canzone di [[Lucio Dalla]], dall'album ''[[Automobili (album)|Automobili]]'' del [[1976]], dedicata al pilota.
* ''Il Mantovano Volante'' è il titolo di una canzone del cantautore [[Sergio Bassi]] dedicata a Nuvolari, tratta dall'album ''Cavallo Pazzo'' del [[2007]].