Stazione di Firenze Santa Maria Novella: differenze tra le versioni

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'''Firenze Santa Maria Novella''' (abbreviata '''Firenze SMN''') è la [[stazione ferroviaria|stazione centrale]] di [[Firenze]], la quarta in [[Italia]] per flusso di passeggeri<ref>Dati di [http://www.grandistazioni.it grandistazioni.it] (luglio 2007)</ref>.
 
Il fabbricato viaggiatori fu progettato all'inizio degli [[Anni 1930|anni trenta]] da una squadra di architetti detta [[Gruppo Toscano]], guidati da [[Giovanni Michelucci]]. e dall'architetto napoletano [[Gioacchino Luigi Mellucci]] Gli altri apparati tecnici e di servizio erano stati progettati da [[Angiolo Mazzoni]] e conclusi leggermente prima nel [[1929]] (come la [[Centrale termica e Cabina apparati centrali|Centrale termica]]).
 
La stazione è considerata uno dei capolavori del [[razionalismo italiano]]. La stazione è collocata nel [[Centro storico di Firenze|centro di Firenze]] in [[Piazza della Stazione (Firenze)|piazza della Stazione]] non lontano dai grandi [[Viali di Circonvallazione (Firenze)|viali di Circonvallazione]] e conta 59.000.000 di passeggeri all'anno<ref>[http://www.grandistazioni.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=84db47db3c09a110VgnVCM1000003f16f90aRCRD Grandi Stazioni - Firenze S. Maria Novella<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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=== La nuova stazione (anni '30) ===
Nel [[1931]] il ministro delle Ferrovie [[Costanzo Ciano]] affidò all'architetto [[Angiolo Mazzoni]] e [[Gioacchino Luigi Mellucci]] la creazione di un progetto per il potenziamento della stazione fiorentina, che sorgesse un po' più distante dalla chiesa e che rispondesse alle moderne necessità del traffico ferroviario. Il progetto del Mazzoni però subì numerose critiche, tanto che nel [[1932]] il Comune di Firenze dovette bandire un concorso per la nuova stazione: ne risultò vincitore un gruppo, il cosiddetto [[Gruppo Toscano]], formato da [[Pier Niccolò Berardi]], [[Nello Baroni]], [[Italo Gamberini]], [[Sarre Guarnieri]], [[Leonardo Lusanna]], [[Giovanni Michelucci]], i quali crearono una delle opere più importanti del cosiddetto [[Razionalismo italiano]]. Secondo tale stile, teorizzato solo in seguito, la struttura di un'opera doveva riflettere la sua funzione. Essa rappresentò il primo esempio in Italia di stazione eretta secondo una logica di funzionalità moderna. Sebbene l'opera non fosse in linea con le tendenze architettoniche improntate al trionfalismo di stampo fascista, l'opera ricevette il plauso dello stesso [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Nonostante ciò, la sua realizzazione divise il mondo della cultura fra conservatori insoddisfatti (capitanati da [[Ugo Ojetti]]) e modernisti entusiasti, come i giovani intellettuali del [[caffè Le Giubbe Rosse]] di [[Piazza della Repubblica (Firenze)|piazza della Repubblica]] fra i quali [[Elio Vittorini]], [[Alessandro Bonsanti]] e [[Romano Bilenchi]].
[[File:Stazione SMN vetrate.jpg|miniatura|Vetrate lato sud]]
Il 10 giugno [[1934]] [[Benito Mussolini]], capo del Governo, chiamò a [[palazzo Venezia]] tutti i progettisti del gruppo toscano. [[Margherita Sarfatti]] "aveva infatti convinto Duce della bellezza della stazione, che, vista dall'alto, ''sembrava un fascio littorio''. Un puro caso, giurano i progettisti ancor oggi, ma fu il colpo decisivo: la stazione si fece, senza più nessuna discussione"<ref>[[Giovanni Klaus Koenig]], ''Architettura in Toscana 1931 - 1968'', ERI, Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, 1968; pp.34-35</ref>.