Sedia n. 1: differenze tra le versioni
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Sedia n.1 è un componente d'arredo progettato dal [[designer]] italiano [[Enzo Mari]] nel [[1974]];
prodotto che anticipa il concetto di "do it yourself"
{{Prodotto di disegno industriale
|nome= [[Sedia N.1]]
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La seduta fa parte del progetto "Autoprogettazione"<ref name=Mari2>{{Cita|Mari 2002}}</ref>, serie di complementi d'[[arredo]] costituiti da semplici assi di legno inchiodate.
Il progetto consiste nel dare materiale e istruzioni all'utente in modo che da solo realizzi le forniture.
In questo modo il fruitore apprende semplici metodi di costruzione e di progettazione. [[Mari]] sostiene che il design è design solo se comunica conoscenza
Un altro concetto di fondo sta nel celebrare un mondo in cui la dignità del lavoro non è alienata
I primi modelli vengono realizzati con l'aiuto di Simon international.
Il progetto viene presentato per la prima volta alla mostra "proposta per un'autoprogettazione" nel 1974.
Mari fu criticato dai colleghi artisti e designer; poiché costringeva le persone che acquistavano il prodotto a montarlo, ciò andava contro l'idea di design degli anni settanta.
Dopo le prime critiche il progetto fu pubblicato sotto forma di istruzioni con il nome "Autoprogettazione?" da Corraini editore
Dopo 35 anni [[Artek]] sposa, in ritardo, la filosofia di Mari e nel 2008 inizia a produrre le tavole di legno e le istruzioni.
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Altri due elementi verticali, angolati all’indietro, sostengono una tavola trasversale andando a comporre così lo schienale con relativo supporto.
Il rispetto di determinate dimensioni e angolature conferisce all’oggetto comodità, ergonomia e funzionalità.
La progettazione dimensionale della seduta, si presta all’utilizzo di una sola persona per volta
===Categorie plastiche<ref name=citazione2>{{Cita | Pozzato 2016| pag. 53 per un approfondimento sulle categorie plastiche}}</ref>.===
====Categorie topologiche====
Ad una vista frontale dell’oggetto, le relazioni di alto/basso sono le più plausibili: in alto appare una tavola trasversale che funge da schienale. In opposizione troviamo uno spazio “semivuoto” dove ci sono solo le quattro gambe che fungono da sostegno e da appoggio, che saranno quindi a contatto con il pavimento e aiutano a comprendere come la seduta vada posizionata
Ad una vista laterale dell’oggetto, appare l’opposizione dei termini avanti/dietro. La presenza dello schienale evidenzierà la parte topologica più arretrata dell’oggetto, mentre la parte più avanzata sarà rappresentata dall’assenza dello stesso.
L’opposizione sotto/sopra è dettata dalla presenza del piano orizzontale, ovvero della seduta dell’oggetto.
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====Categorie eidetiche====
L’opposizione di coppie di termini contrari, quali rettilineo/curvilineo, qui non si rende valida, poiché la sedia è composta di soli elementi aventi forma di parallelepipedo e presenta quindi un andamento rettilineo e squadrato.
====Categorie cromatiche====
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