Tito Annio Milone: differenze tra le versioni

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{{Magistrato romano
==B==
|nome =Tito Annio Milone
|titolo = [[Tribuno della plebe]] e [[pretore (storia romana)|pretore]] della [[Repubblica romana]]
|immagine =
|legenda =
|nome completo = ''Titus Annius Milo''
|data di nascita =
|luogo di nascita =
|data di morte = 48 a.C.
|luogo di morte =
|consorte = [[Fausta Cornelia Silla|Fausta]], figlia del dittatore Silla, dal 56 a.C.
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|coniuge 3 =
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|Gens = [[Gens Annia|Annia]]
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|tribunato della plebe = 57 a.C.
|tribunato consolare =
|decemvirato =
|questura =
|edilità =
|pretura = 55 a.C.
|legatus_legionis =
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|consolato = designato per il 52 a.C.
|proconsolato =
|procurator_augusti =
|legatus_augusti =
|censura =
}}
{{Bio
|Nome = Tito Annio
|Cognome = Milone
|PreData = in [[lingua latina|latino]] '' Titus Annius Milo''
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Compsa
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 48 a.C.
|Attività = politico
|Nazionalità = romano
}}
 
==Biografia==
Fu [[tribuno della plebe]] nel [[57 a.C.]] e [[pretore (storia romana)|pretore]] nel [[55 a.C.]]
 
Durante la crisi scaturita dallo scontro tra [[Gaio Giulio Cesare]] e [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]], si formarono a [[Roma]] due fazioni contrapposte, una popolare in favore di Cesare guidata dal [[tribuno della plebe]] [[Publio Clodio Pulcro]], avversario di [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], e l'altra costituita da [[ottimati]], capeggiata da Milone.
 
Nel 56 a.C. sposò [[Fausta Cornelia Silla|Fausta]], figlia del dittatore Silla e moglie ripudiata di [[Gaio Memmio]].
 
Nel [[53 a.C.]] Milone fu designato per il [[console (storia romana)|consolato]] dell'anno successivo e Clodio fu candidato come pretore.
 
Il 18 gennaio [[52 a.C.]] in uno scontro tra bande rivali, avvenuto a ''[[Bovillae]]'' sulla [[Via Appia]], Clodio venne ucciso e Milone fu accusato dell'omicidio.
 
Fu Cicerone a prendere le difese dell'imputato, ma, intimorito dalla folla dei clodiani, non riuscì a pronunciare un'orazione coerente e articolata: il testo della ''Pro Milone'' che ci è stato tramandato, infatti, fu scritto e pubblicato da Cicerone in un momento successivo a quello del processo. Il tribunale lo giudicò colpevole 38 voti contro 13<ref>[[Asconio Pediano]], ''Pro Milone Milone''</ref> e lo condannò all'esilio.
 
Milone si rifugiò a [[Marsiglia]]. Secondo [[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], Cicerone gli fece pervenire l'orazione. Milone gli inviò un commento scherzoso: {{quote|''Per me è stata una fortuna che queste parole non siano state pronunciate in questa forma in tribunale. Altrimenti non starei a gustare triglie qui a Marsiglia, se fosse stata pronunciata una tale arringa''|Cassio Dione, [[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]], 40, 54, 3}}
 
Tornò più tardi a Roma per continuare la sua politica. Alleatosi con [[Marco Celio Rufo]] organizzò una sollevazione anti cesariana, ma nel [[48 a.C.]] durante l'attacco alla città di [[Compsa]], fu ucciso da un sasso lanciato dalle mura.<ref>Cesare, ''De bello civili'', III, 22, 2.</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Uwe Homola: ''Untersuchungen zu Titus Annius Milo''. Diss. Mannheim 1997 (Microfiche).
* W.J. Tatum, ''The Patrician Tribune. Publius Clodius Pulcher'', Chapel Hill 1999.
* A. Burlando (a cura di), ''Cicerone. Difesa di Archia, difesa di Milone'', Milano 2006.
* L. Fezzi, ''Il tribuno Clodio'', Roma-Bari 2008.
 
{{Guerra civile romana (49-45 a.C.)}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Roma|biografie}}
 
[[Categoria:Annii|Milone, Tito]]