Dinastia Qing: differenze tra le versioni

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[[File:Flag of the Qing Dynasty (1862-1889).svg|thumb|left|Bandiera della dinastia Qing, 1862-1890]]
[[File:China and Japan, John Nicaragua Dower (1844).jpg|thumb|Cina e Giappone nel 1844.]]
La dinastia Qing non fu fondata dall'etnia degli [[Han]] che formano la stragrande maggioranza della popolazione. Il popolo semi-nomade dei Manciù si distinse per la prima volta nell'attuale Cina nord-orientale. Traendo vantaggio dall'instabilità politica e dalle ribellioni popolari che sconvolgevano la [[dinastia Ming]], le forze militari dei Manciù si riversarono nel [[1644]] nella capitale dei Ming, [[Pechino]], e vi rimasero fino alla detronizzazione della dinastia Qing nel corso della [[Rivoluzione Xinhai]] del [[1911]], quando l'ultimo imperatore abdicò all'inizio del [[1912]].
La dinastia Qing non fu fondata dall'etnia degli [[Han]] che formano la stragrande maggioranza della popolazione.
 
Il popolo semi-nomade dei Manciù si distinse per la prima volta nell'attuale Cina nord-orientale. Traendo vantaggio dall'instabilità politica e dalle ribellioni popolari che sconvolgevano la [[dinastia Ming]], le forze militari dei Manciù si riversarono nel [[1644]] nella capitale dei Ming, [[Pechino]], e vi rimasero fino alla detronizzazione della dinastia Qing nel corso della [[Rivoluzione Xinhai]] del [[1911]], quando l'ultimo imperatore abdicò all'inizio del [[1912]].
 
Lo stato Manciù fu formato da [[Nurhaci]] all'inizio del [[XVII secolo]]. Originariamente vassallo dei Ming, egli si dichiarò imperatore della neonata ''recente dinastia Jin'' ({{cinese|后金|Hòu Jīn}}) nel [[1609]]. Nello stesso anno estese le risorse economiche e umane - come anche la tecnologia - schiavizzando gli abitanti cinesi della Manciuria. Nel [[1625]] Nurhaci costituì la sua capitale a [[Shenyang]] (in [[lingua mancese|mancese]]: Mukden), ma l'anno successivo subì la sua prima grande sconfitta militare di fronte al generale Ming [[Yuan Chonghuan]]. Nurhaci morì lo stesso anno. Uno dei traguardi più importanti fu la creazione di otto unità di bandiera responsabili dell'amministrazione civile e militare di tutte le loro truppe e delle loro famiglie.
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== Regno dell'imperatore Kangxi e il consolidamento ==
L'imperatore [[Kangxi]] (r. [[1662]] - [[1722]]) salì al trono all'età di sette anni. Nei primi anni del suo regno fu molto aiutato dalla nonna, la grande [[favorito (cortigiano)|favorita]] [[Xiaozhuang]]. I manciù si resero conto che difendere il loro impero, acquisito di recente, non era un compito facile. La vastità del territorio cinese significava che vi erano truppe di bandiera per proteggere le città chiave, un reggimento che formava l'ossatura di una rete di difesa che si reggeva soprattutto su soldati Ming arresisi alla nuova dinastia regnante.
 
I manciù si resero conto che difendere il loro impero, acquisito di recente, non era un compito facile. La vastità del territorio cinese significava che vi erano truppe di bandiera per proteggere le città chiave, un reggimento che formava l'ossatura di una rete di difesa che si reggeva soprattutto su soldati Ming arresisi alla nuova dinastia regnante.
 
Proprio tre generali Ming che si arresero, si distinsero per i loro contributi alla causa imperiale Qing, ricevettero il titolo nobile di principi feudali ({{lang|zh|藩王}}) e il titolo di governatori di vasti territori nella Cina meridionale. Il loro capo era [[Wu Sangui]] ({{lang|zh|吴三桂}}), che ricevette la provincia dello [[Yunnan]] e il [[Guizhou]], mentre i generali [[Shang Kexi]] ({{lang|zh|尚可喜}}) e [[Geng Zhongming]] ({{lang|zh|耿仲明}}) rispettivamente il [[Guangdong]] e il [[Fujian]].
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La [[rivolta dei Taiping]] a metà del XIX secolo è stata la prima grande espressione del sentimento anti-manciù che minacciava la stabilità della dinastia Qing, un fenomeno che sarebbe solo aumentato negli anni successivi. Comunque il numero orribile delle vittime di questa ribellione - ben 30 milioni di persone potrebbero essere morte - e la completa devastazione di un'ampia area nel sud del paese sono state in un certo senso messe in secondo piano da un altro conflitto, sebbene non sanguinoso: il mondo esterno, con le sue idee e le sue tecnologie, ebbe un enorme impatto rivoluzionario su uno stato Qing traballante e sempre più debole.
 
Uno dei fattori principali che influirono negativamente sulla Cina del XIX secolo fu il problema di come trattare con altri paesi. Nei secoli precedenti l'[[Europa]] e la Cina erano state molto isolate - la corte cinese nutriva pregiudizi nei confronti delle altre nazioni, che considerava barbare e incivili, e perciò non aveva interesse a sviluppare relazioni esterne. Gli stati europei, nel frattempo, non erano interessati a commerciare con la Cina, poiché questa era, semplicemente, troppo lontana. Il XIX secolo vide però una graduale espansione degli imperi europei in tutto il mondo, dato che gli stati europei sviluppavano economie più forti basate sul [[commercio]] [[mare|marittimo]].

Verso la fine del XVIII secolo colonie europee si erano stabilite nella vicina [[India]] e in [[Indonesia]], mentre l'[[Impero russo]] aveva annesso aree della Cina settentrionale. Durante le [[guerre napoleoniche]] la [[Gran Bretagna]] tentò di forgiare un'alleanza con la Cina, inviando una flotta ad [[Hong Kong]] con doni per l'imperatore, inclusi esempi delle ultime tecnologie e arti europee. Quando l'ambasciata britannica ricevette una lettera da Pechino che spiegava che la Cina non era troppo impressionata dagli sviluppi raggiunti dall'Europa, ma che il re [[Giorgio III didel GranRegno BretagnaUnito|Giorgio III]] era benvenuto nel rendere omaggio alla corte cinese, il governo britannico, offeso, rinunciò a qualsiasi tentativo successivo di migliorare le relazioni con il regime dei Qing.
 
Nel [[1793]] il regime stabilì ufficialmente che la Cina non aveva bisogno dei manufatti europei. In seguito i principali mercanti cinesi accettarono in pagamento delle loro merci soltanto lingotti d'[[argento]]. La grande domanda europea di merci cinesi quali la [[seta]], il [[tè]] e l'[[oppio]] poteva essere soddisfatta solo quando le imprese commerciali europee acconsentivano a pagare la Cina in argento.