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'''Tamburo''' è un termine generico per definire uno [[strumento a percussione]] della famiglia dei [[membranofoni]] (vedi questa voce per i vari tipi di tamburo). Possono essere suonati da battenti o bacchette (in legno o con feltri sulla punta). Ecologicamente si definisce "tamburo" uno strumento di forma tubolare cavo in cui il suono è prodotto percuotendo o raschiando una [[pelle]] tesa attraverso una delle due estremità del fusto.
 
== Storia ==
IliorIl nome deriva dal persiano ''tambûr'' e l'oggetto esiste nella maggior parte delle culture<ref>Un tamburo metallico ben conservato, e risalente al [[III secolo a.C.|III]] - [[II secolo a.C.]] è quello di Ngọc Lũ, trovato nel delta del [[Fiume rosso]] in [[Vietnam]] nel [[1893]].</ref>
 
Nel mondo [[Antica Grecia|greco]] era chiamato ''tympanon'' e il nome ''tympanum'' passò ai romani. Lo strumento non è citato nell'[[Iliade]] né nell'[[Odissea]], ma nel [[V secolo a.C.]] [[Euripide]] lo cita, nella scena iniziale delle [[Le Baccanti (Euripide)|Baccanti]]<ref>Dioniso, nella scena iniziale: "''levate i frigi timpani, che insieme / Rea madre ed io trovammo''" (trad. [[Ettore Romagnoli]]). Più avanti però il coro afferma che il timpano fu invenzione dei [[Coribanti]] per farne dono a [[Cibele]].</ref>. I Greci erano quindi convinti che lo strumento fosse di origine [[Frigia]], mentre i romani pensavano che fosse di origine [[siria]]na. È probabile che i greci ne abbiano ricevuto l'uso dalle colonie dell'[[Asia Minore]], e lo abbiano trasmesso ai romani. La pelle usata era comunemente d'[[asino]] - da dove la popolare favola di [[Fedro]] sull'asino, destinato ad essere picchiato anche da morto<ref>Testo in [[Wikisource:Favole (Fedro)/Libro terzo/XX - L'Asino e i Galli sacerdoti di Cibele|Wikisource]].</ref>.