Old Boy (film 2003): differenze tra le versioni

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1988. Oh Dae-su è un uomo comune che il giorno del quarto compleanno di sua figlia, dopo essere stato rilasciato dalla polizia (che lo aveva arrestato per ubriachezza molesta), viene rapito. L'uomo si risveglia e scopre di essere rinchiuso in una piccola e squallida cella-appartamento: la sua cella, dalla quale è impossibile fuggire, è dotata di un letto, un bagno ed una vecchia TV con pochi canali. Ed è proprio guardando il telegiornale che Dae-su, intrappolato e sconvolto, apprende dell'omicidio della moglie e che viene attribuito a lui.
 
Distrutto dalla notizia e logorato dalla prigionia che dura mesi e poi anni, l'uomo, ignaro delle ragioni di questa tortura psicologica, tenta il suicidio più volte, ma viene sempre salvato dai suoi misteriosi carcerieri. Dae-su un giorno riesce ad aprire una breccia in una parete, ma scopre di trovarsi in un grattacielo; successivamente, viene narcotizzato e la sua stanza riparata. Gli anni passano: per non impazzire Dae-su passa il tempo scrivendo, allenandosi nella [[shadowboxing]] contro il muro e cercando invano di capire chi possa odiarlo a tal punto da fargli questo.
 
15 anni dopo, di punto in bianco, Dae-su viene narcotizzato e si risveglia in una valigia: fuoriuscendone, scopre di esser stato liberato e di trovarsi sul tetto di un palazzo. Vagando per la città, un barbone gli si avvicina e gli consegna un portafoglio pieno di banconote di grosso taglio e un cellulare che lo mette in contatto con il suo misterioso rapitore. L'uomo lo sfida: se vuole sapere chi è e perché lo ha imprigionato, ha cinque giorni di tempo per trovarlo, trascorsi i quali sparirà per sempre. Dae-su indaga in ogni ristorante ed albergo della città assaggiandone i ravioli al vapore (unico pasto quotidiano durante tutta la prigionia) e in uno di questi fa la conoscenza della cuoca Mi-do, e sviene tentando di mangiare un polpo intero.