Ippodromo di Costantinopoli: differenze tra le versioni

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== Corse e fazioni ==
[[File:Porphyrios Hippodrome Istanbul (2).svg|upright=1.6|thumb|Pianta dell'Ippodromo]]
Ogni corsa consisteva in sette giri della pista. eLe ognigare giornosi didisputavano gare (in genereoccasione ledelle festività). Nei giorni di gara normalmente si tenevanoteneva parecchieun egual numero di corse siaal mattino e al pomeriggio: ad esempio quattro al mattino chee quattro al pomeriggio<ref name=Dagron337>Gilbert Dagron, ''Costantinopoli. Nascita di una capitale (330 - 451)'', Torino, Einaudi, 1991, pag. 337</ref>.
 
Le fazioni che si affrontavano (in greco τάγματα δήμων, ''tàgmata dèmon'') erano quattro, chiamate con il colore delle vesti e dei finimenti: Verdi, Rossi, Azzurri e Bianchi<ref name=Dagron337/>. Di fatto, però, la rivalità fra i Verdi e gli Azzurri era il tema principale delle corse, mentre i Rossi e i Bianchi erano relegati in secondo piano<ref name=Dagron341>Gilbert Dagron, ''Costantinopoli. Nascita di una capitale (330 - 451)'', Torino, Einaudi, 1991, pag. 341</ref>.
[[File:Constantinople imperial district.png|thumb|upright=1.6|L'Ippodromo al centro degli altri edifici imperiali]]
L'ippodromo fungeva da specchio dei grandi schieramenti politici della città: alla destra del ''basileus'' sedevano gli esponenti della fazione degli ''Azzurri'', detti "i miserabili", corrispondenti alla parte più povera e rurale della popolazione; alla sinistra i ''Verdi'', ovvero la borghesia cittadina detti "i contribuenti". I Bianchi e i Rossi (forse corrispondenti al clero e all'esercito) sedevano al centro del lato lungo occidentale, di fronte al ''Kathisma''<ref name=Dagron349>Gilbert Dagron, ''Costantinopoli. Nascita di una capitale (330 - 451)'', Torino, Einaudi, 1991, pag. 349</ref>.
 
A partire dal regno di [[Teodosio II]] la rivalità fra Verdi e Azzurri uscì dall'ippodromo e coinvolse la religione e la politica, diventandone un elemento strutturale. Da un lato le fazioni saranno il veicolo per esprimere il malcontento popolare e dall'altro gli imperatori cesseranno di essere neutrali e favoriranno l'una o l'altra fazione<ref name=Dagron356>Gilbert Dagron, ''Costantinopoli. Nascita di una capitale (330 - 451)'', Torino, Einaudi, 1991, pagg. 356-9</ref>.