Monti del Partenio: differenze tra le versioni

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La catena del Partenio, o dei Monti di Avella, è costituita da sedimenti carbonatici della successione [[mesozoico|mesozoica]], ricoperti da sporadiche placche di [[sedimento|sedimenti]] terziari e da una estesa, anche se generalmente poco potente copertura di materiali piroclastici, i quali hanno favorito la formazione del terreno vegetale.
 
La successione mesozoica è costituita da termini carbonatici di età giurassica e cretacica; questi terreni appartengono alla unità stratigrafico-strutturale della piattaforma carbonatica interna (piattaforma campano-lucana). Poiché, come già detto, la quasi totalità dei terreni che costituiscono questi rilievi sono carbonatici, e, per la maggior parte, calcari puri, sarebbe da aspettarsi un [[carsismo]] molto spinto, sia con profonde voragini verticali, sia con grandiose cavità a sviluppo orizzontale. In effetti, laddove i calcari affiorano, il carsismo superficiale è ben evidente e sono note alcune cavità di dimensioni piccole e medie, ma sono però sconosciuti, almeno finora, sistemi ipogei di grosse dimensioni. La ragione della poca diffusione del carsismo sotterraneo in questa zona è da attribuirsi sia a fattori morfologici-strutturali, sia alla presenza di una estesa copertura.coperture sksksksksksk
 
L'insieme del Partenio, infatti, può considerarsi costituito da almeno tre dorsali, di diverse dimensioni, allungate tutte da est a ovest, e separate da profondi valloni, con corsi d'acqua effimeri, che scorrono da oriente a occidente, perdendo rapidamente quota. Questa particolare morfologia facilita il rapido deflusso delle acque meteoriche lungo i ripidi valloncelli. laterali e rende più difficile l'assorbimento localizzato di grandi masse d'acqua; anche la estesa copertura di materiali piroclastici favorisce lo scorrimento superficiale delle acque e un assorbimento diffuso, e quindi rallenta il processo carsogenetico profondo.