Homo sum, humani nihil a me alienum puto: differenze tra le versioni

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Citazione di de Sade
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prosa
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'''Homo sum, humani nihil a me alienum puto''': frase in [[lingua latina]] che significa letteralmente: «sono un [[essere umano]], non ritengo a me estraneo nulla di umano» (in parole più semplici: «Nulla che sia umano mi è estraneo»).
 
La frase è di [[Publio Terenzio Afro]] che la usò nella sua [[commedia]] ''[[Heautontimorumenos|Heautontimorùmenos]]'' (''Il punitore di se stesso'', v. 77) del [[165 a.C.]].
 
== Origine ==
 
Uno dei personaggi, Cremète, viene invitato da Menedemo a non impicciarsi in affari che non lo riguardano da Menedemo, e risponde all'esortazione con questa frase, che nel contesto della commedia si può tradurre come "sono un essere umano, e ritengo che tutte le cose umane siano affari miei".
 
Esistono varie versioni della frase: spesso viene omessa la parte iniziale ''Homo sum'', e a volte vi è anche ill'[[ellissi]] del verbo ''puto'', che, anzi, viene spesso omesso anche nelle traduzioni. Inoltre, esiste la variante arcaica ''nil'' al posto di ''nihil''.
 
Nei contesti moderni, la frase aggiunge al suo significato originale quello di "non voglio lasciare da parte nulla, tutto quello che riguarda l'umanità e le sue realizzazioni è in grado di destare interesse in me".
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== Diffusione nei secoli ==
 
Come ognialtre altracitazioni citazionee odopere operaterenziane, inla generalefrase ebbe grande successo ede ampia valutazione nei secoli dopo la fine di Terenzio. MinorUn ruolo, seppur minore, lo ebbe nell'in [[Cristianesimo|epoca cristiana]], che(quando, osservando la delicatezza dei sentimenti, l'indulgenza e la comprensione dell'animo umano, si interpretòinterpretarono i suoi scritti come precursori dell'arte dell'amore per il [[prossimo]]{{cn}},) e nel [[Medioevo]], epoca, quest'ultima, in cui essi seguitarono ada essere letti ed interpretati. Ma il principale successo venne con l'[[Umanesimo]] e il [[Rinascimento]]<nowiki> in cui si sviluppò l'ideale della dignità umana e la citazione divenne portavoce dell<nowiki>'</nowiki>''[[humanitas]]'' appena sviluppatasi.
 
Una celebre parafrasi del motto è stata adottata dal linguistada [[Roman Jakobson]], dai molteplici interessi in ogni disciplina collegata con la linguistica: ''Linguista sum; linguistici nihil a me alienum puto'' («sono un linguista, non considero a me estraneo nulla di linguistico»).<ref>{{Cita libro|autorewkautore = Roman Jakobson|nome=Roman |cognome=Jakobson|titolo = Saggi di linguistica generale|anno = 2002|editore = Feltrinelli|città = Milano|p = 6|pp = |ISBN = 8807816938}}</ref>
 
Una parafrasi compare nenel romanzo "''[[I fratelli Karamazov]]"'' di [[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]]: "[[Satana]] sum et nihil humanum a me alienum puto"<ref>{{Cita libro|autorenome=Fëdor | cognome = Dostoevskij|wkautore = Fëdor Dostoevskij | titolo=[[I fratelli Karamàzov]]|anno=2016|editore=Mondadori|città=Milano|p=665|pp=|ISBN=978-88-04-67203-6}}</ref>, intendendo qui che Satana, usando [[teofania|assumere le sembianze umane]], è costretto a subirne anche gli acciacchi e, come nel casotra specifico del testocui, ad esempio, i [[Reumatismo|reumatismi]], come nel caso specifico del testo.
 
È l’incipit de “Le''[[Le 120 giornate di Sodoma”Sodoma]]'' del [[Marchese de Sade]], con cui probabilmente l’autore voleva sottolineare checome la [[depravazione]] e il [[sadismo]] fannosiano parte dell’essere umano.
 
== Note ==