L'uomo in rivolta: differenze tra le versioni

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'''''L'uomo in rivolta. Saggi''''' (''L'Homme révolté. Essais'') è un saggio di [[Albert Camus]] pubblicato nel [[1951]] presso [[Gallimard]] (Parigi), dove egli confronta l'idea di [[rivoluzione]], intesa come promozione di valori umani e rivolta contro l'assurdo, con la storia e il presente dei movimenti rivoluzionari.
 
In tal senso Camus differenzia la rivolta di tipo "storico" da quella di tipo "metafisico". L'uomo che segue quest'ultima, negando i valori religiosi compreso Dio, si sostituisce a questi giustificando l'arbitrio e il crimine. L'uomo invece che segue la rivolta "storica", annulla il valore del singolo uomo sacrificandolo a quello della storia. Portatrice di un ideale utopico di giustizia, la rivolta "storica" finisce per essere totalitaria: bolscevismosi e nazionalsocialismo sonosituano all'interno di questo contesto sia bolscevismo sia nazionalsocialismo, anche se quest'ultimo è peggio del bolscevismo per i suoi contenuti irrazionali.
 
Alla rivolta "metafisica" e a quella "storica", Camus oppone la rivolta dell'"arte". La creatività alla base di questa rivolta deve tuttavia evitare gli estremi del realismo e del formalismo, conseguendo insieme realtà e forma. I valori della cultura mediterranea sono alla base di questa rivolta perché tale pensare è "misurato" e quindi ha come obiettivo il relativo offrendo solo una giustiza "relativa" che evita gli estremi.