Razionalismo italiano: differenze tra le versioni

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[[File:Como Terragni bn2.jpg|thumb|upright=1.6|[[Como]], [[Novocomum]] di [[Giuseppe Terragni]], [[1927]]-[[1929|29]]]]
Il '''razionalismo italiano''' è quella corrente [[architettura|architettonica]] che si è sviluppata in [[Italia]] negli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]] in collegamento con il [[Movimento Moderno]] internazionale, seguendo i principi del [[Funzionalismo (architettura)|funzionalismo]], proseguendo in vario modo in frange sino agli [[anni 1970|anni settanta]].
 
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La giusta occasione per mettere in evidenza i loro primi risultati fu quella della "[[Esposizione italiana di architettura razionale|Prima Esposizione italiana di Architettura Razionale]]" che ebbe luogo a Roma nel [[1928]] su iniziativa del gruppo stesso. Ma già nella [[III Biennale di Monza]] del 1927 Terragni aveva avuto modo di presentare le sue prime opere.
[[File:Como Terragni.jpg|thumb|upright=1.6|[[Como]], [[Casa del fascio]] di [[Giuseppe Terragni]]]]
Terragni diede un chiaro esempio delle sintesi elaborate in questo contesto nella [[Casa del Fascio (Como)|casa del Fascio]] di [[Como]] del [[1932]]-[[1936]], dove la [[facciata]] è disegnata secondo le proporzioni della [[sezione aurea]] e nel contempo forme e strutture moderne si fondono con un impianto volumetrico e un equilibrio dello [[spazio architettonico]] classici. Nel [[1938]] realizzò la Casa del fascio anche a [[Lissone]], in [[Brianza]], poi chiamata in suo onore [[palazzo Terragni]]. Ma soprattutto nella casa del Fascio di Como si può, secondo [[Ignazio Gardella]], riconoscere il carattere originale del movimento moderno italiano. È quindi il momento della classicità che lo distingue dal movimento moderno internazionale che aveva fatto da madre per il Razionalismo italiano: "il carattere della classicità, intesa non come riferimento mimetico a un determinato periodo storico, rinascimentale o altro, ma una classicità in senso atemporale, come la volontà di cercare un ordine, una misura, una modulazione che rendano le forme architettoniche chiaramente percettibili alla luce del sole e coerenti tra loro, cioè parti di una stessa unità."<ref>[[Ignazio Gardella|Gardella, Ignazio]]: Un ricordo. In: Giuseppe Terragni. Opera completa. A cura di [[Giorgio Ciucci]]: Milano 1996, p. 8.</ref>