Angelika Kauffmann: differenze tra le versioni

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Nel soggiorno veneziano Kauffman strinse amicizia con la moglie dell'ambasciatore inglese John Murray: lady B. Wentworth. Quest'ultima invitò l'artista a seguirla a [[Londra]] - cosa che Angelica effettivamente fece nel giugno del 1766, passando per [[Parigi]], dove poté ammirare il [[Palazzo del Lussemburgo|Palais du Luxembourg]], ornato dalle opere di [[Pieter Paul Rubens|Rubens]]. L'artista trovò terreno fertile nella capitale inglese, dove già era conosciuta per un ritratto di [[David Garrick]] mandato alla [[Free Society]] nel 1764; di conseguenza numerosissimi furono i committenti, a partire da [[Augusta Sofia di Hannover]], [[John Spencer, I conte Spencer|John]] e [[Georgiana Spencer]] e [[Joshua Reynolds]]. Fu proprio con Reynolds, tra l'altro, che Kauffman coltivò l'interesse per la pittura di storia; non a caso, fu con [[Mary Moser]] l'unica fondatrice di sesso femminile (fra 34 membri) della [[Royal Academy of Arts]].<ref name=dbi/>
 
Nell'intensa vita culturale di Londra, non mancarono di certo le occasioni mondane, in seguito alle quali si iniziarono a tessere numerosi pettegolezzi sulla vita privata della pittrice, ad esempio sulle relazioni che ebbe dapprima con [[Johann Heinrich Füssli|Füssli]], quindi con Reynolds stesso. L'episodio più emblematico risale al 1775, quando il pittore irlandese [[Nathaniel Hone]], tra i fondatori della Royal Academy, realizzò un dipinto intitolandolo "''Il congiurato"'', dove in un angolo fece una caricatura della pittrice mostrandola discinta: fu poi costretto a rimuovere il particolare dopo le rimostranze della stessa Kauffman, ma ormai era tardi. Anche le due figure principali dell'anziano e della ragazzina appoggiata sulle sue ginocchia furono viste come un attacco malevolo al legame tra il maturo artista inglese e la più giovane collega.
 
Dopo l'arrivo del padre, Angelica scelse di sposare il conte svedese [[Frederick de Horn]], che però si rivelò ben presto un impostore, fuggendo con tutti i loro risparmi. Kauffman fu libera dal vincolo di matrimonio solo il 10 febbraio 1780, quando la Chiesa Anglicana dichiarò il matrimonio invalido.<ref name=dbi/>
 
=== Il ritorno in Italia e la morte ===
Il secondo marito non tardò ad arrivare: si trattava di una vecchia conoscenza del padre, il pittore veneziano [[Antonio Zucchi]], di una quindicina d'anni più anziano di Angelica, che gli concesse la mano il 14 luglio 1781. Sempre nello stesso anno, vi furono altri cambiamenti: i coniugi lasciarono Londra alla volta di Venezia (preceduta da una sosta nelle [[Fiandre]]), mentre nell'inverno morì il padre Joseph. Il soggiorno lagunare fu breve, considerando che già due mesi dopo la morte di Joseph si stavano recando a [[Roma]] («emporio del Bello e tempio del vero gusto» secondo una definizione del contemporaneo [[Ennio Quirino Visconti]]), dove avevano una proprietà a [[via Sistina]].<ref name=dbi/>