Carlo Rossi (vescovo): differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nato a [[Torino]] il primo marzo [[1890]], Carlo Rossi fu ordinato sacerdote nel 1912 e presto elevato al rango di [[canonico]]. Nei primi anni del suo ministero sacerdotale si impegnò a fondo nell'[[Azione Cattolica]].<ref>{{Cita libro | titolo = Illustrazione biellese | autore = AA.VV. | editore = Tip. A.r.s. | anno = 1935 }}</ref> Nel corso del proprio lungo episcopato, iniziato nel 1936, mons. Carlo Rossi dovette affrontare i gravi problemi ed i conflitti che investirono il [[provincia di Biella|Biellese]] durante la [[II guerra mondiale]]. Nel 1949, dopo la fine del conflitto, promosse la ''[[Peregrinatio Mariae nella diocesi di Biella|Peregrinatio Mariae]]'', cioè la visita a parrocchie, fabbriche, ospedali e altre istituzioni pubbliche e private da parte della [[Madonna Nera]] di Oropa. L'iniziativa, che fu coordinata da don Antonio Ferraris e che terminò con il solenne ritorno dell'immagine della Vergine nel [[santuario di Oropa]] il 24 luglio dello stesso anno, fu valutata come un grande successo pastorale e come uno stimolo alla riappacificazione dopo gli anni di guerra fratricida che la precedettero.<ref>{{Cita libro | pp = 82 | titolo = Madonna Pellegrina 1946-1951: frammenti di cronaca e di storia | capitolo = Biella | nome = Giuseppe | cognome = Tuninetti | editore = [[Effatà]] Editrice | anno = 2006}} </ref> Importante fu anche l'indizione del terzo [[sinodo diocesano|sinodo]] della [[diocesi di Biella]], che si tenne nel 1951.<ref name = diocesi />. Mons. Carlo Rossi fu anche molto attivo a livello nazionale in campo [[liturgia|liturgico]], e presiedette per più di vent'anni il ''Centro di Azione Liturgica'' (C.A.L.)<ref>{{Cita libro | pp = 301 | autore = AA.VV | titolo = L'Attività della Santa Sede | editore = Tipografia poliglotta vaticana | anno = 1972 }}</ref>. Questo impegno è alla base della sua elezione tra i [[padri conciliari]] del [[Concilio Vaticano II]], al quale partecipò come membro della commissione liturgica<ref name = diocesi>{{Cita web | url = http://diocesi.biella.it/storia/ | titolo = Storia | accesso = 2 maggio 2018}}</ref>. Fu inoltre il primo presidente di [[Pax Christi]] Italia<ref>"Pax Christi in Italia", pagina su [http://www.paxchristi.it/?p=331 www.paxchristi.it])</ref>, incarico che ricoprì tra il 1954 e il 1959. Negli ultimi anni del proprio episcopato si oppose all'istituzione sul territorio della propria diocesi della [[Comunità monastica di Bose]], alla quale vietò inizialmente di celebrare i sacramenti a causa della sua natura interconfessionale e alla presenza di monaci di entrambi i sessi. Tale divieto fu in seguito rimosso grazie all'intercessione del cardinale [[Michele Pellegrino]].<ref>{{Cita libro | pp = 149 | titolo = Exploring New Monastic Communities: the (Re)invention of Tradition | lingua = en | nome = Stefania| cognome = Palmisano | editore = Routledge | anno = 2016 }}</ref>. Si ritirò nel 1972 e morì nel 1980 all'età di 89 anni. La città di Biella gli intitolò la piazzetta dove sorge il [[Battistero di Biella|battistero]].
 
== [[Genealogia episcopale]] ==