1ª Divisione corazzata "M": differenze tra le versioni

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Con l'intento di eliminare la connotazione [[fascismo|fascista]] e riportarla sotto il controllo del nuovo [[governo]] presieduto dal generale [[Pietro Badoglio]], dopo essere stata inizialmente definita ''Divisione Corazzata Legionaria'', l'Unità militare il 27 luglio 1943 fu definitivamente rinominata ''136ª Divisione Corazzata "Centauro II"'' (recuperando il nome glorioso della distrutta [[131ª Divisione corazzata "Centauro"|Divisione "Centauro"]]) e posta sotto il comando del generale [[Giorgio Carlo Calvi di Bergolo]], genero del re [[Vittorio Emanuele III]], che mise in atto una integrazione della divisione nella struttura del [[Regio Esercito]] ed una drastica epurazione degli elementi più marcatamente fascisti.
 
Nei primi giorni di settembre la Divisione venne integrata nel [[Corpo d'Armata Motocorazzato]], comandato dal [[generale]] [[Giacomo Carboni]], dislocato nell'ambito della cintura difensiva predisposta a protezione di Roma dal possibile attacco da parte delle truppe tedesche. A seguito dell'armistizio dichiarato l'8 settembre 1943, nonostante i [[mancata difesa di Roma|combattimenti che seguirono tra truppe italiane e tedesche a difesa della Capitale]], la Divisione, ritenuta inaffidabile dal punto di vista politico dal suo stesso comandante<ref>"La ''Centauro'' è pronta a sparare contro gli anglo-americani e i comunisti, ma contro i tedeschi aprirà mai il fuoco!". Gen.Calvi di Bergolo a rapporto presso il comando del Corpo d'Armata MotocorazztoMotocorazzato, citato in B.Pafi e B.Benvenuti, ''Roma in Guerra'', edizioni Oberon Roma 1985</ref> venne lasciata inattiva fino al 10 settembre, giorno della resa delle truppe italiane.
 
==1ª Divisione Corazzata di Camicie Nere "M"==