Compromesso del Missouri: differenze tra le versioni

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== Il compromesso ==
La situazione cambiò quando il Territorio del [[Missouri]] chiese di essere annesso all'Unione. Il Territorio era stato colonizzato in prevalenza da bianchi provenienti dagli Stati del Sud e, nel [[1820]], contava seimila schiavi neri (su una popolazione di circa 66.000 abitanti). La costituzione proposta per il nuovo Stato tutelava, quindi, lo schiavismo. Nel febbraio [[1819]], la proposta di annessione arrivò all'esame del Congresso. [[James Tallmadge]], deputato dello Stato di [[New York]], propose di ammettere il Missouri a patto che eliminasse gradualmente la schiavitù. La proposta passò alla [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei Rappresentanti]], ma si arenò al [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]].
 
La controversia aveva un sostrato politico non indifferente. Il problema, per gli stati schiavisti, era quello di impedire che il Congresso cadesse interamente sotto il controllo degli stati liberisti. Questi ultimi, che per popolazione avevano superato il sud, si erano già assicurati il controllo della Camera (dove, come noto, i vari stati inviano un numero di rappresentanti proporzionale al numero degli abitanti). Rimaneva il Senato, dove ciascuno Stato ha diritto a due seggi. In quel 1819 era stata annessa l'[[Alabama]], che ammetteva la schiavitù e aveva portato a undici il numero degli stati schiavisti. Poiché gli stati "liberi" erano altrettanti, la situazione al Senato era di parità. Il Missouri avrebbe dunque disequilibrato la bilancia pro o contro la schiavitù.