Architettura neoclassica in Russia: differenze tra le versioni

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=== Gli anni 1770. I nuovi impulsi ===
Nel [[1773]] l'imperatrice scrisse una lettera all'[[Académie royale d'architecture|accademia di Francia]] annunciando un concorso in cui si chiedeva che degli architetti progettassero una casa in cui fossero presenti contemporaneamente forme delle antichità greche e romane<ref>{{cita|Dmitry Shvidkovsky|p. 254}}.</ref>. Due accademici francesi, [[Charles De Wailly]] e [[Charles-Louis Clérisseau]], inviarono dei loro disegni, ma questi non vennero accolti favorevolmente. Per cui Caterina nel [[1778]] dichiarò di voler assumere due architetti [[italiani]] perché ''i francesi che abbiamo qui, sanno troppo e costruiscono case terribili, tutto perché sanno troppo''<ref>{{cita|Dmitry Shvidkovsky|p. 257}}.</ref>. Nel [[1779]] dette incarico al suo ministro, il barone [[Friedrich Melchior von Grimm]], e a [[Johan Friedrich Reiffenstein]], a quel tempo rappresentante a [[Roma]] dell'[[Accademia Russa di Belle Arti|Accademia di Belle Arti di Pietroburgo]] di trovare i due architetti. Lo stesso anno gli architetti italiani, [[Giacomo Trombara]] ([[1742]]-[[18081811]]) e [[Giacomo Quarenghi]] ([[1744]]-[[1812]]), arrivarono alla corte di Caterina<ref>{{cita|Christoph Frank|pp. 79-91}}.</ref>.
Ben presto il neoclassicismo in Russia, che nella sua prima fase aveva attinto dalle idee dell'[[architettura francese]] della metà del [[XVIII secolo]], volgerà l'attenzione alle esperienze interpretative del [[palladianesimo]], specialmente dell'[[Inghilterra]] e dell'[[Italia]]<ref>{{cita|Dmitry Shvidkovsky|p. 289}}.</ref>.