Musei Capitolini: differenze tra le versioni

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=== Sala del Galata ===
Questa Sala prende il nome dalla scultura centrale, il [[Galata morente|Galata Capitolino]] (opera romana del [[III secolo]] copia dell'originale greco in bronzo del [[III secolo a.C.]]), erroneamente ritenuto un gladiatore in atto di cadere sul proprio scudo, acquistata nel 1734 dadal cardinale [[Ludovico Ludovisi]] da parte di [[Alessandro Capponi]], presidente del Museo Capitolino, divenendo forse l'opera più nota delle raccolte, più volte replicata su incisioni e disegni.
 
Il Galata è circondato da altre copie di notevole qualità: l'[[Amazzone ferita]], la statua di [[Ermes]]-[[Antinoo]] (acquistata dal cardinal Albani da [[Papa Clemente XII]] attorno al 1734; proviene da Villa Adriana), e il Satiro a riposo (da originale di [[Prassitele]] del [[IV secolo a.C.]], donata da [[Benedetto XIV]] ai Musei Capitolini nel 1753), mentre contro la finestra, il delizioso gruppo rococò di [[Amore e Psiche]] simboleggia la tenera unione dell'anima umana con l'amore divino, secondo un tema risalente alla filosofia platonica che riscosse grande successo nella produzione artistica fin dal primo ellenismo. Vi sono poi i busti del [[cesaricidio|cesaricida]], [[Marco Giunio Bruto]], e del condottiero macedone [[Alessandro Magno]] (marmo, copia romana da un originale ellenistico del III-II sec. a.C.).