Induismo: differenze tra le versioni

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[[File:Pashupatinath Entrance Bull.JPG|thumb|L'ingresso del tempio [[Paṣupatināth]] (Signore delle mandrie) dedicato a [[Śiva]] a [[Kathmandu]]. L'ingresso al tempio è consentito esclusivamente agli indiani che appartengono a un ''[[varṇa]]'' a prescindere dalla loro fede religiosa, mentre è severamente proibito a tutti gli altri visitatori anche se professano con rigore una fede induista]]
[[File:Lahiri Mahasaya.jpg|thumb|[[Lahiri Mahasaya|Shyama Charan Lahiri]] (1828-1895) maestro di ''[[yoga]]'' del XIX secolo. Da notare lo ''[[yajñopavīta]]'', il cordoncino composto da tre fili di cotone bianco uniti indossati sopra la spalla sinistra<ref>''[[Manusmṛti]]'' II, 44.</ref>, i quali lo indicano come un [[brahmano]]]]
Ciao !.Il termine italiano "Induismo", deriva dal termine anglosassone ''Hinduism'' diffuso dagli inglesi in epoca moderna<ref>Probabilmente il primo autore ad utilizzare il termine ''Hinduism'' fu [[Ram Mohan Roy]] (1772-1833) nel 1823, Cfr. [[Michel Delahoutre]] in ''Dictionnaire des Religions'' (a cura di [[Jacques Vidal]]). Parigi, Presses universitaires de France, 1984. In italiano: ''Dizionario delle religioni''. Milano, Mondadori, 2007, p. 911.</ref>, coniato aggiungendo il suffisso ''ism'' al sostantivo ''hindū'', quest'ultimo termine a sua volta utilizzato, a partire dal XIII secolo, dai turchi di fede musulmana per indicare coloro che non si convertivano alla loro religione<ref>[[Stefano Piano]]. ''Dizionario delle religioni'' (a cura di [[Giovanni Filoramo]]). Torino, Einaudi, 1993, pp. 373-4.</ref><ref>{{Cita|Filoramo, 2007|p. 7}}.</ref> nonché, con il termine arabo ''al-Hind'', occorre nei testi arabi ad indicare l'intero popolo dell'India<ref>[[Romila Thapar]]. ''Interpreting Early India''. Delhi, Oxford University Press, 1993, p. 77</ref>.
 
Il termine ''hindū'' fu in origine prettamente geografico in quanto si fa derivare dall'antica parola iranica utilizzata, fin dall'epoca [[Dinastia achemenide|Achemenide]]<ref>Nel 515 a.C. l'imperatore achemenide [[Dario il Grande]] annette la Valle dell'Indo al suo impero.</ref>, per indicare il fiume [[Indo]], la regione dei suoi sette affluenti<ref>Attuale [[Punjab (regione)|Punjab]].</ref><ref>Così l<nowiki>'</nowiki>''[[Avestā]]'', precisamente il 18° verso del I ''fargard'' dello ''Yu[va]tdēvdāt'':{{q|La quindicesima delle buone terre che, io [[Ahura Mazdā]], ho creato sono stati i Sette Fiumi (''Hapta Hindu''). Subito dopo è giunto [[Angra Mainyu]], che tutto è morte, e con la sua magia ha creato per contro creature abnormi nelle donne e una calura eccessiva.|''[[Avestā]]'', ''Yu[va]tdēvdāt'', I,18. Traduzione di [[Arnaldo Alberti]] in ''Avestā''. Torino, UTET, 2008|pañcadasem asanghãmca shôithranãmca vahishtem frâthweresem azem ýô ahurô mazdå ýô hapta heñdu, âat ahe paityârem frâkereñtat angrô mainyush pouru-mahrkô arathwyâca daxshta arathwîmca garemâum.|lingua=ave}}</ref> e i suoi abitanti<ref>{{Cita|Filoramo, 2007|p. 6}}</ref>, fiume e regione a loro volta denominati in [[sanscrito vedico]] dagli [[indoari]] come ''Sapta Síndhu'' e ''Síndhu''<ref>Cfr. ad es. ''[[Ṛgveda]]'' X,75:{{q||''[[Ṛgveda]]'' X,75,1|pra su va āpo mahimānamuttamaṃ kārurvocāti sadanevivasvataḥ pra sapta-sapta tredhā hi cakramuḥ prasṛtvarīṇāmati sindhurojasā|lingua=sa}}In [[sanscrito]], il termine ''sindhu'', sostantivo maschile, indica anche, in senso generale, un fiume, un flusso, una corrente o anche una distesa d'acqua (un mare, o un lago), ma, in particolare il fiume [[Indo]].</ref><ref>Il suono /s/ (iniziale e intervocalico) in [[Lingua avestica|avestico]] diventa /h/, e così nell<nowiki>'</nowiki>''[[Avestā]]'' ''Sapta Sindhu'' diventa ''Hapta Hindhu''</ref> quindi dai [[Antica Grecia|Greci]]<ref>Qui il termine perde, nel greco ionico parlato dalle truppe greche al servizio dell'imperatore achemenide, l'aspirazione iniziale e diviene Ἰνδός, ''Índos''.</ref> e più tardi dai [[Civiltà romana|Romani]]<ref>''Indi'', ''Indōrum'', deriv. dal greco.</ref>.