Contea di Barcellona: differenze tra le versioni

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Nel [[966]], Borrell rimase solo a governare e, nel [[970]], andò a [[Roma]] a far visita a [[papa Giovanni XIII]], per riorganizzare l'amministrazione religiosa delle sue contee e chiedere il ripristino dell'[[Arcidiocesi di Tarragona|arcivescovado di Tarragona]]. Invitò il monaco [[papa Silvestro II|Gerberto d'Aurillac]] (futuro papa Silvestro II) a risiedere nelle sue contee perché si potesse dedicare ai suoi studi.
 
Nel [[985]], [[Almanzor]] o Al-Mansur, [[hajib]] (primo ministro) del califfo al-Ḥakam II attaccò le contee di Borrell, facendo una grande razzia, mentre Barcellona fu distrutta e saccheggiata, molti suoi abitanti perirono e molti altri furono fatti prigionieri, senza ricevere alcun aiuto dal re di Francia [[Lotario IV di Francia|Lotario]], di cui Borrell era formalmente vassallo. Per cui, nel [[988]], Borrell rifiutò di rinnovare il patto di vassallaggio con il nuovo re di Francia, oltretutto non carolingio, [[Ugo Capeto|Ugo Capeto]], sancendo così l'indipendenza formale della contea di Barcellona dal regno dei Franchi.
 
A partire dal [[988]] spartì il governo con i figli [[Raimondo Borrell III di Barcellona|Raimondo Borrell]], che, nel [[992]], gli subentrò nelle contee di Barcellona, Osona e Girona, e Ermengol. Durante gli anni [[1000]]-[[1002]] fu oggetto di diverse incursioni da parte di [[Almanzor]] [[hajib]] del [[califfo]] di [[Cordova]] [[Hisham II ibn al-Hakam|Hishām II ibn al-Ḥakam]].